Converte i detenuti: le guardie carcerarie gli spezzano le gambe
Roma (AsiaNews) Un leader protestante di 72 anni è stato picchiato dalle guardie carcerarie, che gli hanno fratturato entrambe le gambe, per aver convertito 50 detenuti. Lo riporta la China Aid Association, un'organizzazione cristiana con sede negli Stati Uniti.
Il 6 febbraio scorso Chen Jingmao, leader della "Chiesa della Cina del Sud" bandita dal governo cinese, è stato picchiato dalle guardie per punizione. Secondo fonti definite "attendibili" durante il brutale assalto le guardie dicevano: "il suo atto - portare altri al cristianesimo - è causa di vergogna per il Partito Comunista".
Chen, originario della contea di Yunyang (vicino a Chongqing), è detenuto nella Prigione delle Tre Gorge di Chongqing. Arrestato il 9 giugno 2001, il Tribunale del Popolo di Yunyang lo ha condannato a 4 anni di carcere il 14 marzo 2002. L'accusa è "usare un 'culto malvagio' per ostacolare la legge". Nel verdetto, la corte ha descritto il suo "crimine" come "reclutamento attivo di membri al culto malvagio", "organizzazione di riunioni religiose illegali e segrete numerose volte", "distribuzione di materiale di propaganda del culto malvagio" [la rivista della Chiesa "Salvezza e Cina" ndr]. Principale prova del reato è aver mandato la nipote alla scuola per catechisti nel 2001. Già in passato Chen era stato arrestato 2 volte con l'accusa di "attività evangeliche illegali". Con la stessa accusa di Chen, altri 9 capi di comunità della "Chiesa della Cina del Sud" sono in carcere, condannati con una pena da 3 a 8 anni.
Dal 2001 è in prigione anche Gong Shengliang, fondatore della Chiesa della Cina del Sud. Secondo The Voice of Martyrs (VOM), la scorsa settimana Gong Shengliang, è apparso ferito e claudicante ai familiari in visita nella prigione Hongshan di Wuhan (Hubei), dove è detenuto. Il pastore ha chiesto alle 3 sorelle "se vi è possibile, vi prego di farmi trasferire in un'altra prigione, altrimenti verrete a prendere il mio corpo". Quando le sorelle hanno chiesto spiegazioni sulle condizioni fisiche di Gong, le guardie hanno risposto che il pastore è caduto dalla finestra mentre lavava i vetri. Sun Wenquan, direttore del carcere, ha detto che Gong è un prigioniero modello in tutto, ma non vuole rinnegare la sua fede in Cristo e non smette di pregare ed evangelizzare: "È così immerso nella Bibbia che ha perso il contatto con la realtà".
Gong Shengliang può essere considerato uno dei martiri contemporanei della Cina. Arrestato nel 2001, Gong e altri 16 fedeli sono stati accusati di "culti malvagi" e condannati a morte. La mobilitazione della comunità internazionale e del presidente G.W.Bush in persona ha cambiato la sentenza in ergastolo, ma anche i capi d'accusa: Gong è accusato di aver stuprato e violentato alcune ragazze che appartenevano alla sua comunità. Secondo membri della comunità della Chiesa della Cina del Sud, le "confessioni" delle ragazze sono state strappate sotto tortura.
L'11 giugno 2003 Amnesty International ha pubblicato un appello a favore di Gong Shengliang perché rischiava di morire in prigione a causa delle torture che subiva, che lo hanno lasciato a letto per diverse settimane. La "Chiesa della Cina del Sud" ha un seguito di 50 mila fedeli nell'Hubei e nell'Hunan. Essi si rifiutano di farsi registrare e controllare dalle associazioni patriottiche. (MR)
30/10/2017 12:40