Contro le sanzioni di Trump, Teheran punta su Mosca per rinnovare la flotta aerea
L’Iran vuole concludere con la Russia l’acquisto di Sukhoi Superjet 100. Ministro russo: trattativa ben avviata. L’obiettivo è limitare le conseguenze della possibile cancellazione di accordi già raggiunti con Boeing e Airbus. Cremlino e Repubblica islamica vogliono rafforzare i rapporti commerciali bilaterali.
Teheran (AsiaNews) - Per aggirare le sanzioni al commercio da parte di Stati Uniti e Occidente e rilanciare una flotta aerea che mette a rischio la vita stessa dei viaggiatori, l’Iran sta per concludere un accordo con Mosca per la fornitura di aerei passeggeri Sukhoi Superjet 100. La conferma arriva dal ministro russo per l’Energia Alexander Novak, il quale ha sottolineato che la trattativa è già ben avviata e consentirebbe alla Repubblica islamica di ridurre al minimo le conseguenze della cancellazione di accordi già raggiunti con Boeing (Usa) e Airbus (Europa).
Il mese scorso un SSJ-100 è atterrato a Teheran, per una attenta valutazione dei tecnici iraniani. Il velivolo, bi-motore da 108 posti, è uno dei candidati a rinnovare una flotta che, negli ultimi tempi, ha registrato numerosi incidenti mortali. Dietro i disastri vi sono mezzi vecchi e con una manutenzione inadeguata, ribattezzati “bare volanti”, anche a causa delle sanzioni Usa.
“Abbiamo discusso questa possibilità” affermano i media russi, rilanciando le parole dell’alto funzionario governativo. Al momento si stanno valutando le modalità di “attuazione pratica” della futura partnership fra Teheran e Mosca nel settore dell’aviazione civile. Le parole del ministro seguono una serie di incontri fra rappresentanti dei due Paesi, nell’ambito di una commissione congiunta nominata allo scopo di favorire le trattative. Mosca e Teheran avrebbero inoltre sottoscritto ulteriori accordi commerciali per la fornitura di veicoli di fabbricazione russa, fra i quali bus e treni Kamaz e Uaz, che andranno a rinnovare il parco al momento presente in Iran.
Inoltre, i leader dei due Paesi potrebbero sottoscrivere entro il mese di maggio una serie di documenti improntati al libero scambio fra Repubblica islamica e nazioni dell’Unione economica eurasiatica (Uee). Essa porterà, aggiunge Novak, a uno “sviluppo ulteriore del commercio bilaterale” e a un rafforzamento della cooperazione e degli investimenti.
Nel 2017 il volume di affari fra Russia e Iran si è attestata attorno a 1,7 miliardi di dollari, ma vi sono ancora questioni irrisolte e possibilità di sviluppo. Fra gli obiettivi dell’immediato futuro una “semplificazione” delle procedure di scambio e dei rapporti. Nel 2016, a un anno di distanza dalla firma dell’accordo sul nucleare iraniano del 2015 (il Jcpoa), l’ex presidente Usa Barack Obama aveva rimosso il bando sulle esportazioni di aerei civili all’Iran. Ciò ha permesso al governo di Teheran di sottoscrivere accordi miliardari con il gigante dell’aviazione statunitense Boeing (e il concorrente europeo Airbus) per l’acquisto di centinaia di velivoli, in modo da poter rinnovare parte della flotta. Con il cambio alla guida degli Stati Uniti e l’ascesa dell’attuale leadership guidata da Donald Trump, il patto sul nucleare rischia nei prossimi mesi di diventare carta straccia e, con esso, torneranno in vigore tutte le sanzioni del passato.
La Casa Bianca sta valutando in queste settimane la concessione del via libera alla vendita di 80 Boeing a Iran Air. L’opposizione dell’amministrazione Usa potrebbe colpire anche un secondo contratto sottoscritto dalla compagnia iraniana con il concorrente europeo Airbus, che dovrebbe portare all’acquisto di 100 aerei per il trasporto passeggeri.