Contrasto alla pedopornografia al centro del Forum interreligioso del G20
Al forum che si è tenuto a Manila nelle Filippine il 7 luglio le comunità religiose, i governi e le Ong hanno elaborato nuove strategie di contrasto e prevenzione dello sfruttamento sessuale online di minori. Un appello ai capi di Stato e di governo che si riuniranno in settembre a New Delhi.
Manila (AsiaNews) - Si è tenuto nelle Filippine il IX Forum interreligioso del G20 (IF20) con oltre 80 tra delegati di governo, esponenti delle comunità religiose e di associazioni laiche che si sono incontrati per discutere nuove strategie per la prevenzione dello sfruttamento sessuale online di bambini, giovani e donne.
Il vertice del G20 è la sede principale in cui si promuove la cooperazione su scala mondiale e interviene su tutte le questioni internazionali significative. L'appello lanciato da Manila dal mondo delle religioni in vista del vertice dei capi di Stato e di governo in programma a New Delhi in settembre, è che questo organismo svolga un ruolo chiave anche nella formazione e nel rafforzamento delle istituzioni che contrastano la pedoponografia e lo sfruttamento sessuale online di donne e bambini. L’occasione di lavorare su questo fronte arriva dal tema scelto per il suo mandato dall’India, che presiede quest’anno il G20: “Una Terra, una famiglia, un futuro”. Il concetto riprende quello di un insegnamento indù contenuto nel Maha Upanisad: “Il mondo è una famiglia”.
L’evento filippino è il nono incontro dell’IF20, dal primo appuntamento che si tenne in Australia nel 2014, ed è stato organizzato dal Forum interreligioso del G20, dall'Alleanza interreligiosa per comunità più sicure, dalla Missione internazionale di giustizia (IJM) Filippine e da Religioni per la pace (RfP) Filippine.
Una delle relatrici dell'incontro di Manila è stata suor Evelyn Jose, religiosa della congregazione delle Suore Missionarie Serve dello Spirito Santo e coordinatrice di Talitha Kum Filippine, l’ente che promuove la collaborazione tra reti organizzate a livello nazionale, regionale e continentale, sostenendo attivamente le vittime, i sopravvissuti e le persone a rischio di tratta di esseri umani anche a fini di sfruttamento sessuale. “È necessario rafforzare i programmi di prevenzione e sensibilizzazione in collaborazione con le scuole pubbliche in modo che più bambini e giovani siano consapevoli dell’esistenza del problema, dei rischi e di come evitare di finire in queste reti. In regioni come il Sud-est asiatico, le famiglie sono spesso costrette dai debiti a sfruttare bambini per compiere atti sessuali online in cambio di denaro, o anche a venderli per soldi”, ha detto sr. Evelyn.
Secondo un'analisi del 2020 dell'International Justice Mission, una organizzazione non governativa (Ong) con sede negli Stati Uniti che contrasta il fenomeno del traffico e dello sfruttamento sessuale, le Filippine sono il primo Paese al mondo per contenuti pedopornografici in rete. Secondo lo studio della Ong, la povertà endemica nelle Filippine, dove su 115 milioni di abitanti, 20 vivono al di sotto della soglia di povertà, sta contribuendo a un aumento degli abusi. Un rapporto dell'UNICEF pubblicato invece nel 2022 stima che siano stati 2 milioni i bambini filippini divenuti oggetto di abusi e sfruttamento sessuale online lo scorso anno.
La facilità e i prezzi bassi - rispetto ad altre nazioni dell’area - con cui nelle Filippine si accede a Internet, oltre a una capillare infrastruttura bancaria per il trasferimento di denaro digitale e un'ampia padronanza della lingua inglese rendono tristemente il Paese un epicentro del traffico sessuale di minori.
Nel frattempo, la volontà espressa da sr. Evelyn all’IF20 è che grazie alla collaborazione della "rete delle reti” del Forum interreligioso del G20 e all’azione delle comunità cattoliche e protestanti nelle Filippine aumenti la collaborazione con le agenzie del governo locale, le Ong e le altre realtà presenti sul territorio per frenare ogni forma di violenza sui minori, a partire dallo sfruttamento sessuale online.
28/02/2022 13:14