Contea di Kinmen chiede ritiro delle truppe per favorire la pace con Pechino
Amministrate da Taipei, le isole dell’area sono a 10 km dalla Cina continentale e a quasi 200 da Taiwan. Per i consiglieri locali non sono difendibili. Chiesta la sostituzione dei soldati con forze di polizia. L’obiettivo è trasformare la località in una zona demilitarizzata e di dialogo tra le due parti in conflitto.
Taipei (AsiaNews) – Due gruppi di consiglieri della contea di Kinmen, uno interpartitico e l’altro indipendente, chiedono il ritiro delle truppe taiwanesi dalle loro isole alla frontiera con la Cina. Il loro obiettivo è di creare una zona demilitarizzata come parte di un più ampio sforzo per promuovere la pace tra i due lati dello Stretto di Taiwan.
Come riporta Focus Taiwan, le due formazioni create da poco vogliono portare all’attenzione del governo centrale a Taipei le preoccupazioni della popolazione locale, che si sente minacciata da un possibile attacco della Cina mentre sale la tensione tra Pechino e l’esecutivo di Tsai Ing-wen (sostenuto dagli Usa).
Kinmen è amministrata da Taipei, ma si trova a 10 chilometri da Xiamen, nella provincia cinese del Fujian, e a 187 km dall’isola di Taiwan. Durante due crisi negli anni Cinquanta del secolo scorso ha subito pesanti bombardamenti da parte delle truppe della Cina comunista.
Nel momento di massima crisi, la contea ha ospitato 120mila soldati. Ora ne sono schierati 2mila. Per i promotori dell’iniziativa di demilitarizzazione sono troppo pochi per fronteggiare un eventuale attacco cinese, ma allo stesso tempo sono visti come una provocazione da Pechino, che considera Taiwan una provincia ribelle da riconquistare anche con l’uso della forza.
Secondo Shih Ming-te, ex presidente del Partito progressista democratico di Tsai, allo stesso modo Taipei dovrebbe ritirare le sue truppe dalle isole Matsu, anch’esse più vicine alla Cina continentale che all’isola di Taiwan.
I consiglieri di Kinmen suggeriscono di sostituire le truppe con forze di polizia e della guardia costiera. Chiedono anche di trasformare l’area in una località dove le due parti possono incontrarsi per dialogare tra loro. Allo scopo di promuovere lo sviluppo economico locale, i due gruppi consiliari pensano alla costruzione di un ponte di collegamento con Xiamen e allo sviluppo di una zona economica speciale con la città cinese.
Tutte iniziative che per la loro realizzazione necessitano di rapporti pacifici tra Pechino e Taipei. Il Fujian è però fortemente militarizzato, e la riunificazione di Taiwan rimane uno degli obiettivi primari di Xi Jinping. Nel frattempo i taiwanesi continuano a rafforzarsi: oggi è arrivato l’annuncio che l’amministrazione Tsai ha firmato con Washington un accordo da 85,3 milioni di dollari per il mantenimento dei propri caccia da combattimento F-16.