Contadini cacciati per costuire l’auto più economica del mondo
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Promettono azioni giudiziali e blocchi stradali i contadini cacciati per il nuovo impianto della Tata Motors in costruzione a Singur (Bengala occidentale). Il complesso sorgerà su 400 ettari di terra agricola e la Tata prevede di produrre, a partire da ottobre, 250mila automobili “Nano” l’anno. La Nano, presentata a gennaio come l’auto più economica del mondo (costo: 2.500 dollari), è già un simbolo dell’emergente industria indiana, come pure del crescente benessere della classe media. La Tata promette che qui creerà 10mila posti di lavoro e porterà prosperità a tutta la regione.
Ma da un anno molti contadini espropriati protestano, seppure con il passare dei mesi resistere è sempre più difficile, senza terra né altro sostentamento. Molti vivono grazie all’aiuto di conoscenti. Almeno 4 si sono suicidati. Ma i proprietari di 136 ettari non cedono, dicono che l’indennizzo non può compensare la perdita della casa e della terra, unica loro fonte di sostegno.
“E’ una battaglia di nervi – spiega Prosenjit Das, uno dei leader della protesta – loro si chiedono quanto a lungo possiamo resistere”. I contadini intendono fare proteste e azioni giudiziarie per impedire alla fabbrica di lavorare: progettano blocchi stradali e una continua pubblicità negativa.
Il governo vuole favorire queste Zone economiche speciali (Sez), concesse alle grandi ditte a basso prezzo e con esenzioni fiscali. Ma i terreni che interessano alle industrie sono pochi e in genere coltivati: Singur si trova vicino all’autostrada e ad appena un’ora di auto dalla capitale Kolkata.
Nel 2009 ci saranno le elezioni politiche generali e il governo comunista del Bengala occidentale già è stato al centro di grandi polemiche, nel 2007, per la Sez autorizzata a Nandigram: allora i contadini furono cacciati con la forza, con morti e feriti e una rivolta durata mesi.