11/10/2022, 13.49
PAKISTAN
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Consegnati gli aiuti di AsiaNews agli alluvionati della provincia di Sindh

di Shafique Khokhar

Generi alimentari, tende e zanzariere sono arrivati nel villaggio di Allah Bachao Shoro dove 150 famiglie hanno perso tutto. Il catechista Abdul Majeed: "Nessun sostegno era ancora arrivato fin qui. È Dio Onnipotente che vi ha mandato. Adesso dobbiamo ricostruire le case". Anche dopo il ritiro delle acque la devastazione resta immensa, in Pakistan 5,2 milioni di persone in ginocchio per questa catastrofe naturale. La campagna di raccolta fondi di AsiaNews continua.

Sindh (AsiaNews) - “Non ho parole per esprimere la mia gratitudine. Sono passate settimane dall’alluvione, ma nessun aiuto qui da noi era ancora arrivato. È Dio onnipotente che vi ha mandato qui per sostenerci”. Così dal villaggio di Allah Bachao Shoro (che significa “Dio ci salvi”), nella provincia di Sindh in Pakistan, il catechista cristiano Abdul Majeed ringrazia così i lettori di AsiaNews per la generosità con cui hanno risposto all’appello lanciato da questa piccola comunità colpita come milioni di altre persone a fine agosto dalla disastrosa combinazione tra le violente piogge monsoniche e lo scioglimento dei ghiacciai causato dal caldo record di quest’anno. Un terzo del Pakistan è finito sott’acqua, con gravissimi danni a case, raccolti, bestiame e infrastrutture che si calcola abbiano messo in ginocchio 5,2 milioni di persone. Le più colpite sono le donne e le ragazze, alcune delle quali sono ancora senza un riparo o vestiti di ricambio. Secondo statistiche affidabili, tra le persone che devono fare i conti con le conseguenze dell'alluvione ci sono almeno 650mila donne incinte, 73mila delle quali dovrebbero partorire durante questo mese.

In questa enorme catastrofe AsiaNews - con una campagna lanciata attraverso la Fondazione Pime Onlus - aveva scelto di raccogliere l’appello di un singolo villaggio, Allah Bachao Shoro, dove 150 famiglie avevano perso tutto. Nonostante le difficoltà che tuttora esistono nei collegamenti, il nostro corrispondente di AsiaNews è riuscito a raggiungere il villaggio nella zona di Hyderabad consegnando i primi aiuti. Unendo significativamente il nostro contributo a quello di alcuni benefattori cristiani pakistani, il 10 ottobre è stato possibile distribuire generi di soccorso a 90 famiglie cristiane, musulmane e indù che vivono insieme ad Allah Bachao Shoro.

Rispondendo a quelle che erano state le richieste più urgenti ogni famiglia ha ricevuto un grosso pacco di cibo secco, una tenda e due zanzariere). Ogni pacco alimentare contiene farina, spezie, legumi, latte, olio, zucchero, tè, riso e sapone ed è sufficiente a sostenere una piccola famiglia per un mese. Sono state date inoltre alle donne anche piccole sovvenzioni in denaro per comprare le altre cose necessarie reperibili sul posto. La cerimonia di distribuzione si è svolta in una chiesa a due chilometri di distanza dal villaggio: la gente del posto aveva messo in guardia dal rischio di saccheggi in una zona dove la povertà è estrema.

Avendo perso tutto le famiglie povere di Allah Bachao Shoro in una situazione straziante; l'enormità dei danni è al di là di ogni immaginazione. I raccolti sono andati perduti, le case e il bestiame sono stati spazzati via. Le acque si stanno ritirando, ma la situazione resta comunque disperata e il caos molto grande.

“Molte persone hanno visitato il nostro villaggio e hanno scattato fotografie – racconta ancora il catechista Abdul Majeed - ma non ci hanno aiutato. Vivevamo ancora sulla riva del canale senza tende. Si stanno diffondendo diverse malattie come la malaria, la diarrea e le malattie della pelle; altre persone sono state morse dai serpenti e da diversi insetti. Sono molto grato ad AsiaNews e a tutto il popolo di Dio che ci ha sostenuto: è molto importante per noi che non abbiamo un lavoro e abbiamo i campi devastati. Vogliamo però poter ricostruire le nostre case: la stagione invernale è alle porte, abbiamo bisogno di vestiti caldi, trapunte e coperte. Per favore, continuate ad aiutarci”.

Anche Geeta Devi, una donna indù di 48 anni, ha voluto esprimere la sua gratitudine: "Siete i primi che ci aiutano con questi articoli, vi siamo molto grati. Questo cibo ci basterà per un mese. Il nostro governo non sta facendo passi concreti per migliorare la situazione; per questo chiedo umilmente al popolo di Dio di aiutarci in questo momento cruciale”.

Per queste ragioni la campagna di raccolta fondi promossa da AsiaNews continua: chi lo desidera può compiere una donazione direttamente on line con carta di credito o PayPall a questo link scegliendo la causale “Emergenza Pakistan AN05”.

Oppure può compiere una donazione alla Fondazione Pime Onlus attraverso una di queste modalità INDICANDO SEMPRE LA CAUSALE AN05 EMERGENZA PAKISTAN:

Bonifico bancario: intestato a Fondazione Pime Onlus, Crédit Agricole

IBAN IT89M0623001633000015111283

Si prega di mandare sempre una mail di conferma dell’avvenuto bonifico a uam@pimemilano.com, specificando nome, cognome, indirizzo, codice fiscale, luogo e data di nascita (dati utili all’emissione del documento valido per la detrazione fiscale).

Conto corrente postale: n. 39208202 intestato a Fondazione Pime Onlus.

Assegno bancario o circolare: intestato a Fondazione Pime Onlus, da spedire a Fondazione Pime Onlus, via Monte Rosa, 81 – 20149 Milano.

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