Congresso a Seoul: I Messaggi al papa e ai laici cattolici dell’Asia
di Bernardo Cervellera
Il grazie a Benedetto XVI per il conforto ricevuto. I cattolici asiatici sono un “piccolo gregge”, ma con una missione importante perché questo continente “ha sete dell’acqua viva” che solo Cristo può dare. Nel Messaggio ai laici cattolici vi è il grazie a tutti coloro che testimoniano la fede nella persecuzione. Il contributo dei cristiani è necessario all’Asia proprio in questo momento di grande sviluppo economico, per garantire anche un pieno sviluppo umano. Il prof. Thomas Han, anima del Congresso, nominato nuovo ambasciatore della Corea presso la Santa Sede.
Seoul (AsiaNews) – Con un Messaggio a Benedetto XVI e uno ai laici cattolici dell’Asia, si sono conclusi oggi i lavori del Congresso dei laici cattolici asiatici nella capitale coreana.
Il Messaggio al pontefice, molto affettuoso, è una risposta alla lettera, anch’essa piena di affetto, che il papa ha inviato al Congresso.
In esso si sottolinea la “più profonda coscienza” maturata in questi giorni della missione specifica affidata ai laici, “non solo per edificare le loro comunità cristiane locali, ma anche per aprire nuovi sentieri per il Vangelo in ogni settore della società”.
Il Messaggio a Benedetto XVI esprime anche “inadeguatezza” per il compito affidato al “piccolo gregge” dei cristiani in Asia. Nonostante tutto, i partecipanti al Congresso esprimono entusiasmo perché sanno che “i popoli dell’Asia hanno bisogno di Gesù Cristo e del suo Vangelo” e che questo continente “ha sete dell’acqua viva che solo Lui può dare”.
“Santo Padre – continua il Messaggio – viviamo in tempi difficili e sembra che quasi ovunque la Chiesa debba affrontare forti venti contrari e onde che vogliono ricoprirla. A volte, temiamo perfino di naufragare. Ma in questi momenti sentiamo di nuovo le parole rassicuranti del Signore: Coraggio, sono io; non temete (Mt 14:27)”.
Il Messaggio ai laici cattolici dell’Asia riafferma “la grandezza e l’urgenza della missione che sorge dalla grazia del battesimo”. “Testimoniare Gesù Cristo, il salvatore universale” è la “grande missione” , il “servizio supremo e il più grande dono che la Chiesa può offrire ai popoli dell’Asia”.
“L’Asia – si dice ancora – è attualmente in preda a un processo di crescita e di trasformazione sociale senza precedenti. La sua immensa popolazione e la rapida crescita economica ne fanno un epicentro importante a livello internazionale. Nonostante ciò, essa deve affrontare seri problemi nella promozione della libertà della giustizia, solidarietà e nello sviluppo di condizioni di vita più umane. Alla luce di ciò, siamo convinti che lo specifico contributo cristiano può essere essenziale alla soluzione di questi problemi per il bene del nostro popolo”.
Il Messaggio è pieno di gratitudine per “coloro che danno coraggiosa testimonianza alla loro fede nelle società dove la libertà religiosa dell’individuo è negata o ristretta, o coloro che soffrono ostilità dal fondamentalismo religioso, o quelli che a causa della fede sono minacciati e perseguitati dalle autorità dei loro governi”. Ed è pieno di entusiasmo: “Come è vero, anche nei nostri tempi e nel nostro continente, la frase di Tertulliano: Il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani!”.
E ancora: “Coraggio, amici! Il Cristo risorto ha vinto per noi la vittoria finale! Il male non ha più l’ultima parola. L’amore si è mostrato più forte della morte, dell’odio, dell’indifferenza! Il potere della grazia di Dio rafforza la nostra debolezza”.
Il Messaggio ai laici cattolici dell’Asia è stato letto dal prof. Thomas Han, ispiratore e organizzatore di questo Congresso. Alla fine, nei ringraziamenti, il card. Stanislaw Rilko ha comunicato a tutti che il prof. Han, membro del Pontificio consiglio per i laici, è stato nominato nuovo ambasciatore della Corea presso la Santa Sede.
Foto: P. Him Lee
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