Conclusa la visita dello zio di Kim Jong-un in Cina. Più forti i legami fra Pechino e Pyongyang
Pechino (AsiaNews) - Jiang Song-thaek, lo zio di Kim Jong-un, il nuovo leader coreano, sta ritornando oggi in Corea del Nord dopo quasi una settimana di visite in Cina. Jiang si è incontrato ieri con il presidente Hu Jintao per rafforzare la loro amicizia e per studiare nuovi progetti economici ed agricoli. La visita cadeva proprio in un periodo in cui la Cina vive alcune tensioni con il Giappone e con altri Paesi dell'estremo oriente, mentre il Nord soffre per cronica mancanza di cibo.
Jiang Song-thaek, vice presidente della Commissione nazionale di difesa a Pyongyang, è lo sposo della sorella di Kim Jong-il, il leader morto lo scorso dicembre, a cui è succeduto Kim Jong-un. Jiang è in Cina dal 13 agosto scorso per migliorare la collaborazione economica fra i due Paesi.
L'economia della Corea del Nord soffre per decenni di incompetenza, mancanza di investimenti e difficoltà dovute alle sanzioni internazionali, a causa del programma nucleare bellico che Pyongyang non accenna a fermare. Nei giorni scorsi Jiang e 50 dei suoi burocrati hanno partecipato ad incontri del "Comitato della guida comune" per studiare insieme alla Cina lo sviluppo di alcune zone al confine fra i due Paesi quali Rason, Hwanggumphyong e Wihwado. Esse dovrebbero divenire delle zone economiche speciali, come quelle che hanno permesso al potente vicino di svilupparsi e modernizzarsi.
Secondo osservatori, Jiang Song-thaek è uno dei più decisi promotori della modernizzazione economica. Finora il suo impegno era stato frenato da Kim Jong-il e dai capi dell'esercito, che vedevano i cambiamenti come delle minacce al loro potere.
Alla morte di Kim Jong-il, il successore - aiutato dallo zio - ha ripulito i vertici dell'esercito degli oppositori ed è probabile che si lancerà in un programma di rinnovamento dell'economia che al momento non riesce a sfamare i 24 milioni di abitanti.
All'inizio del mese Onu e Croce Rossa hanno visitato alcune zone del Nord, colpite, dopo la siccità, da vaste alluvioni. Secondo i dati Onu, i due terzi dei nordcoreani continuano a vivere con cronica mancanza di cibo. Per questo i due organismi internazionali hanno lanciato un appello per aiuti. Stati Uniti e Corea del Sud, fra i maggiori donatori in questi anni, hanno bloccato l'invio di aiuti umanitari come punizione per il programma atomico e i vari interventi bellici scatenati da Pyongyang.
Il programma nucleare del Nord preoccupa soprattutto la Corea del Sud e il Giappone. Proprio in questi giorni è sorto un diverbio fra Tokyo e Pechino sulla sovranità di alcune isole, le Senkaku, rette dal Giappone, che Pechino avoca a sé (col nome di Diaoyu).
Alcuni osservatori temono che Pechino usi la sua influenza sulla Corea del Nord e la sua minaccia nucleare come uno strumento di pressione sui Paesi della regione.