Con 45 miliardi di dollari Pechino “compra” il Pakistan
Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – Con un investimento totale di 45 miliardi di dollari la Cina potrà affacciarsi sul Mar Arabico e avere una via più diretta verso Europa, Africa e Medio Oriente. Questa la cifra che Pechino ha deciso di stanziare in Pakistan nei settori delle infrastrutture e dell’energia, secondo i 51 accordi firmati ieri dal presidente Xi Jinping e dal Primo ministro Nawaz Sharif.
Con una visita-lampo di appena due giorni (20-21 aprile), Xi è stato il primo capo di Stato cinese a mettere piede in Pakistan in oltre 10 anni.
Grazie alla sua posizione nella geopolitica mondiale, Islamabad è la chiave di cui la Cina ha bisogno per accedere all’Oceano indiano via terra e dare una spinta al commercio con Europa, Africa e Medio Oriente. Pechino è il principale partner commerciale di Islamabad, ed entrambi hanno rapporti “difficili” con l’India, che rappresenta l’ostacolo più grande all’attuazione della “nuova Via della seta”.
Oltre al corridoio economico di 3mila chilometri che collegherà lo Xinjiang (provincia occidentale cinese) al porto di Gwadar (accesso pakistano al Mare arabico), negli accordi firmati da Xi e Sharif c’è anche il progetto della diga di Karot nel nord del Pakistan, vicino a Rawalpindi. Secondo le stime della World Bank’s International Finance Corp. – che sta investendo 125 milioni di dollari nel China Three Gorges South Asia Investment – ci vorranno sei anni per completare l’opera.
La diga da 720 MW genererà il 75 per cento della sua energia durante i mesi estivi, quando il flusso d’acqua nel fiume Jhelum raggiungerà il suo punto più alto.
La China Three Gorges Corp., sviluppatore cinese della più grande diga al mondo, dovrebbe diventare la più ampia compagnia di energia pulita del Pakistan, con progetti da 5,5 miliardi di dollari per centrali idroelettriche, eoliche e solari, dalla capacità totale di oltre 2mila MW.
Secondo le stime, Islamabad ha bisogno di investimenti da almeno 20 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni per superare una crisi energetica da 10mila MW.
Il presidente cinese e il premier pakistano hanno anche firmato un accordo da 28 miliardi di dollari per la costruzione di strade, porti e centrali elettriche: pari quasi agli aiuti economici che gli Stati Uniti hanno dato a Islamabad in oltre 10 anni di sostegno alla guerra in Afghanistan.
Se pienamente realizzati, gli investimenti aiuteranno Sharif a far ripartire l’economia pakistana, che soffre per interruzioni croniche di corrente e rivolte talebane che hanno ucciso oltre 50mila persone dal 2001. Pechino ha promesso anche sostegno nelle operazioni anti-talebane lungo il confine con l’Afghanistan.
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