22/04/2015, 00.00
PAKISTAN – CINA
Invia ad un amico

Con 45 miliardi di dollari Pechino “compra” il Pakistan

Xi Jinping e Nawaz Sharif hanno firmato 51 accordi per progetti legati alla “nuova Via della seta”. Tra le opere più ambiziose, il corridoio economico che dallo Xinjiang arriva nel Mar Arabico e la diga di Karot. Siglati piani per la costruzione di strade, porti e centrali elettriche. Pechino promette sostegno alla lotta al terrorismo.

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – Con un investimento totale di 45 miliardi di dollari la Cina potrà affacciarsi sul Mar Arabico e avere una via più diretta verso Europa, Africa e Medio Oriente. Questa la cifra che Pechino ha deciso di stanziare in Pakistan nei settori delle infrastrutture e dell’energia, secondo i 51 accordi firmati ieri dal presidente Xi Jinping e dal Primo ministro Nawaz Sharif.

Con una visita-lampo di appena due giorni (20-21 aprile), Xi è stato il primo capo di Stato cinese a mettere piede in Pakistan in oltre 10 anni.

Grazie alla sua posizione nella geopolitica mondiale, Islamabad è la chiave di cui la Cina ha bisogno per accedere all’Oceano indiano via terra e dare una spinta al commercio con Europa, Africa e Medio Oriente. Pechino è il principale partner commerciale di Islamabad, ed entrambi hanno rapporti “difficili” con l’India, che rappresenta l’ostacolo più grande all’attuazione della “nuova Via della seta”.

Oltre al corridoio economico di 3mila chilometri che collegherà lo Xinjiang (provincia occidentale cinese) al porto di Gwadar (accesso pakistano al Mare arabico), negli accordi firmati da Xi e Sharif c’è anche il progetto della diga di Karot nel nord del Pakistan, vicino a Rawalpindi. Secondo le stime della World Bank’s International Finance Corp. – che sta investendo 125 milioni di dollari nel China Three Gorges South Asia Investment – ci vorranno sei anni per completare l’opera.

La diga da 720 MW genererà il 75 per cento della sua energia durante i mesi estivi, quando il flusso d’acqua nel fiume Jhelum raggiungerà il suo punto più alto.

La China Three Gorges Corp., sviluppatore cinese della più grande diga al mondo, dovrebbe diventare la più ampia compagnia di energia pulita del Pakistan, con progetti da 5,5 miliardi di dollari per centrali idroelettriche, eoliche e solari, dalla capacità totale di oltre 2mila MW.

Secondo le stime, Islamabad ha bisogno di investimenti da almeno 20 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni per superare una crisi energetica da 10mila MW.

Il presidente cinese e il premier pakistano hanno anche firmato un accordo da 28 miliardi di dollari per la costruzione di strade, porti e centrali elettriche: pari quasi agli aiuti economici che gli Stati Uniti hanno dato a Islamabad in oltre 10 anni di sostegno alla guerra in Afghanistan.

Se pienamente realizzati, gli investimenti aiuteranno Sharif a far ripartire l’economia pakistana, che soffre per interruzioni croniche di corrente e rivolte talebane che hanno ucciso oltre 50mila persone dal 2001. Pechino ha promesso anche sostegno nelle operazioni anti-talebane lungo il confine con l’Afghanistan.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Porto di Gwadar, le minacce alla sicurezza scoraggiano gli investimenti
02/03/2018 11:34
Colombo rassicura l'India sui propri legami con Pechino
15/02/2022 13:11
Belt and Road: Paesi poveri hanno debiti per centinaia di miliardi con Pechino (INFOGRAFICA)
29/09/2021 13:03
Le proteste contro Lukashenko minacciano la Belt and Road cinese
20/08/2020 11:41
Pechino: Con le buone o con le cattive, l’Europa deve commerciare con noi
18/12/2019 09:33


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”