Comunità malaysiane di diverse etnie celebrano il Capodanno lunare
Il Paese conta 1,7 milioni di cattolici su 30 milioni di abitanti. In occasione del Capodanno cinese, o festival di primavera, più etnie si ritrovano a celebrare il nuovo anno secondo i propri usi e costumi.
Kuala Lumpur (AsiaNews) – All’inizio del Capodanno cinese, le chiese cattoliche in Malaysia hanno celebrato l’Eucarestia fra colori e culture diverse. Il Capodanno cinese, festival di primavera, o Capodanno lunare – così viene chiamato da alcune comunità – coincideva con la quarta settimana del tempo ordinario.
Le parrocchie sono state addobbate con lanterne rosse e cartelloni con sopra calligrafia cinese, decorazioni e sacchetti rossi chiamati Ang Pao, mentre in altre parrocchie una compagnia di ballo munita di gong e cembali si è esibita dopo la messa.
Dopo l’Eucarestia, i sacerdoti hanno distribuito ai parrocchiani i mandarini, immancabile simbolo di buon auspicio e fortuna.
La Malaysia è un Paese multietnico e la sua popolazione cattolica è composta da cinesi, indiani, eurasiatici e anche dai Dayak e Kadazan degli Stati di Sabah e Sarawak del Borneo malaysiano.
Le comunità etniche cinesi costituiscono una grande parte degli 1,7 milioni di cattolici della Malaysia, che conta un totale di circa 30 milioni di abitanti.
Per alcuni parrocchiani, l’integrazione di elementi culturali nel loro rito festivo è un gesto solenne e un promemoria del fatto che i cristiani sono un “popolo di Dio” proveniente da diverse nazioni.
Elizabeth Robert della chiesa della Santa Famiglia nell’arcidiocesi di Kuala Lumpur afferma che i tratti della sua cultura edificano la sua personalità e le fanno provare la pienezza dell’essere cattolica. Elizabeth, che è un indiana di origini Tamil, racconta ad AsiaNews che all’inizio di questo mese, in aggiunta, le chiese hanno celebrato la messa nell’atmosfera della festa Tamil del raccolto conosciuta come Ponggol.
“Durante il Ponggol – racconta Elizabeth – le chiese eseguono la tradizionale bollitura del latte come simbolo di prosperità e compongono decorazioni chiamate kolam, che sono realizzate colorando molti tipi di legumi e cereali come lenticchie, piselli, riso, mais e altri ancora, come offerta di primi frutti della terra al Dio del raccolto”
Secondo Elizabeth, essere cattolica e avere una propria cultura rende capaci di “spiritualizzare” il proprio status culturale e la propria fede per vivere dentro di sé la piena fioritura della creazione di Dio in tutto il suo splendore.
“Con l’arrivo del Capodanno cinese – ha affermato Elizabeth – vedo l’unità del popolo di Dio e la venuta di quello spirito di diversità che ci rende una sola nazione e un solo popolo, tutto nella gloria di Dio”.
Il Capodanno cinese è fra le maggiori festività malaysiane. Le altre sono l’Hari Raya Aidil Fitri (Eid), celebrato dai musulmani, il Gawai e il Kaamatan, celebrati il primo dai nativi del Sarawak, il secondo dai Sabah e il Deepavalli, la festa delle luci celebrata dai malaysiani indù.
Durante le messe domenicali, le chiese locali non fanno più riferimenti al Deepavalli, in quanto si tratta di una festività religiosa e non culturale.