Comunità cattoliche di base, strumento di “pace e solidarietà” per lo Sri Lanka
di Melani Manel Perera
Nella terza domenica di Pasqua tutte le diocesi del Paese hanno offerto messe e preghiere. Leader cristiani invitano i fedeli a “mitigare il dolore della popolazione” segnata dalla guerra e aiutare i profughi. Non cercate Gesù fra i morti, ma “in mezzo ai vivi” e fra quanti sono “ai margini della società”.
Colombo (AsiaNews) – Nella terza domenica di Pasqua, le diocesi dello Sri Lanka hanno celebrato la festa delle Comunità cattoliche di base. Ieri tutte le parrocchie del Paese hanno offerto messe e preghiere all’insegna del motto “Amiamo il Signore… Ricostruiamo e diamo nuova vita alle Comunità cattoliche di base”, invitando i fedeli a “riscoprire le origini della comunità cristiana” negli Atti degli Apostoli (2:42 – 47 e 4:32 – 37).
Nimal I. Perera e p. Eric Fernando, Segretario nazionale e Direttore nazionale delle Comunità cattoliche di base (Scc) dello Sri Lanka, hanno diffuso un messaggio speciale in occasione della giornata di festa. Essi esortano i fedeli ad “accogliersi l’un l’altro come fratelli” e realizzare il compimento del “Regno del Dio vivente”.
Un appello alla solidarietà, spiegano i responsabili delle Scc, per “mitigare il dolore e la disperazione” della popolazione, con una particolare attenzione “ai profughi di guerra” nel nord del Paese e i poveri.
I leader cristiani rimandano alle Sacre scritture (Marco, 16: 6 – 7) e ricordano ai membri delle Comunità cattoliche di base che non bisogna cercare “il corpo di Gesù in una tomba vuota”, ma “incontrarlo in mezzi ai vivi”, soprattutto fra quanti sono “relegati ai margini della società”.
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