02/11/2012, 00.00
VIETNAM – CINA
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Compagnie cinesi invadono il Vietnam, pericoli per la produzione e l’ambiente

di Nguyen Hung
Anche Pechino delocalizza per aumentare i profitti, sfruttando manodopera locale. Esperti di Hanoi avvertono: pericolo per un disequilibrio nella bilancia commerciale fra i due Paesi. A questo si unisce l‘ingresso di beni di basso prezzo e scarsa qualità. Rischi per la salute dei cittadini e per l’ambiente.

Hanoi (AsiaNews) - Un numero sempre crescente di compagnie cinesi - per mantenere elevati profitti - decide di delocalizzare la propria produzione in nazioni terze, fra cui il Vietnam, abbattendo così il costo del lavoro. Un tempo méta ideale per investire, ora il Paese del Dragone comincia a segnare il passo e le grandi imprese locali e le multinazionali cercano nuove realtà per realizzare i propri manufatti. Hanoi, assieme alle Filippine, all'Indonesia e alla Malaysia, offrono occasioni migliori e prezzi più concorrenziali alle imprese; il tutto, però, a fronte di gravi rischi ambientali e di uno sfruttamento selvaggio della forza lavoro locale. Fra i vari problemi che si vanno ad aggiungere, vi è anche un evidente squilibrio economico-commerciale fra Cina e Vietnam.

Secondo quanto riferisce il ministero cinese del Commercio un terzo delle compagnie produce abbigliamento, cappelli e scarpe in Cina, per "le notevoli risorse umane e una forza lavoro a basso prezzo". Tuttavia, negli ultimi tempi si registra un flusso sempre crescente che va dalla Cina ad altri Paesi dell'area, in particolare il sud-est asiatico, con gravi ripercussioni per le singole nazioni.

Le compagnie cinesi e taiwanesi inquinano producendo sostanze tossiche che altre realtà, fra cui il Vietnam, non sono in grado di smaltire in modo adeguato. Oltretutto, si viene a creare uno squilibrio fortissimo nella bilancia commerciale fra Pechino e Hanoi; un esperto di economia spiega che nei primi nove mesi del 2012 il passaggio di merci dalla Cina ha fruttato 20,7 miliardi di dollari, mentre nel verso opposto il volume totale è do 9,4 miliardi di dollari. Il disavanzo "è evidente", conferma l'economista, e causa disoccupazione in Vietnam.

Than Hai, vice-direttore del Dipartimento vietnamita per l'Import-Export del ministero dell'Industria, conferma che "la Cina è il nostro principale partner commerciale" e una nazione "in rapida espansione" nell'area. Hanoi "importa sempre più beni e prodotti", fra cui "i due terzi" del materiale grezzo per la realizzazione di abbigliamento e altri generi. Il problema, avvertono gli esperti, è che al basso prezzo corrisponde anche "una pessima qualità" sia nei generi alimentari - che invadono le bancarelle dei mercati - sia delle merci. Il Vietnam rischia così di trasformarsi nella "discarica industriale" delle compagnie cinesi. 

 

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