Commissione Giustizia e pace sugli abusi dei minori in Pakistan
Lahore (AsiaNews) - I bambini sono “il futuro della nostra nazione. Il governo deve garantire loro protezione e impegnarsi a livello sociale, morale e internazionale attraverso l’applicazione della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia [ratificata nel 1989 - ndr]. Noi speriamo che le autorità del Pakistan prendano sul serio la questione della protezione e della sicurezza dei minori”. È la posizione della Commissione giustizia e pace del Pakistan (Ncjp), all’indomani del grave caso di abusi sessuali su minori avvenuto nel distretto di Kasur (provincia centro-orientale del Punjab). Si tratta del più grave episodio di violenza su minori mai denunciato nel Paese, con 284 vittime di età compresa tra i sei e i 14 anni e 25 persone arrestate, colpevoli di aver registrato per diversi anni circa 400 filmati di abusi per poi usarli come arma di ricatto contro le famiglie dei bambini.
Il caso è stato portato alla luce lo scorso 8 agosto, giorno dell’arresto della banda di criminali. Gli investigatori temono che nella vicenda siano coinvolti anche politici locali, che avrebbero molestato i parenti delle vittime, già ricattate per i filmati. In Pakistan ogni anno si registra un’altissima percentuale di violenze sessuali su minori: solo nel 2014 gli episodi di sfruttamento hanno riguardato 3500 bambini, di cui il 67% nelle aree rurali.
Per questo la Ncjp ha rivolto un appello ai rappresentanti politici “di tutti i partiti, affinchè venga condannato con forza il grave reato, e questo non venga usato per scopi politici interni”. La Commissione ha chiesto che alle vittime sia fornito un immediato supporto medico e psicologico per la cura del trauma subito; che i funzionari politici coinvolti siano rimossi dai loro incarichi e siano incriminati in maniera formale; che il governo introduca l’insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuole in modo da prevenire tali crimini in futuro e crei una commissione giuridica che sviluppi una legislazione adeguata per punire gli abusi e la pornografia minorile. Infine, invita a rivedere il ruolo e le responsabilità dell’ufficio per la protezione dei bambini, in modo da farne un organo efficiente e di qualità.
Parlando con AsiaNews, Kashif Aslam, coordinatore Ncjp, spiega la gravità dell’episodio dell’8 agosto: “Nel Paese esiste una situazione allarmante. Abbiamo un disperato bisogno di un codice di condotta o di leggi che proteggano i diritti dei bambini, ma purtroppo la priorità del governo non è la protezione dei diritti umani”. “In passato - aggiunge - nelle scuole private venivano svolti corsi sulla sessualità per i bambini, in modo che essi potessero imparare a proteggersi e a far valere i propri diritti. Ora invece il governo ha messo al bando i libri perché li ritiene contro la religione [islamica - ndr]”. Al contrario, conclude Aslam, le autorità “dovrebbero permettere tale insegnamento in modo da prevenire le violenze all’interno delle scuole. Il Pakistan poi non ha leggi e politiche sicure per garantire i minori, nonostante abbia firmato e ratificato la Convenzione sui diritti dell’infanzia delle Nazioni Unite”.
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