28/07/2022, 11.20
LANTERNE ROSSE
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Comitato Onu per i diritti umani: Hong Kong deve abolire la legge sulla sicurezza

È ritenuta incompatibile con la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici. L’ex colonia britannica è firmataria del documento, a differenza del governo centrale cinese. Critiche per la repressione della libertà di espressione. Invocata indagine sull’operato della polizia durante le proteste pro-democrazia del 2019.

Hong Kong (AsiaNews) – Il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite ha sollecitato ieri le autorità della città ad abrogare la legge sulla sicurezza nazionale voluta da Pechino. Il provvedimento è ritenuto incompatibile con la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, di cui l’ex colonia britannica è firmataria, a differenza del governo cinese.

Secondo gli esperti Onu, la legge sulla sicurezza contiene misure troppo generali che permettono di inquadrare come potenziale reato un vasto ventaglio di situazioni. Ciò porta a continue violazioni della libertà di espressione, che dovrebbe essere garantita invece ai cittadini di Hong Kong in base alle leggi internazionali e agli accordi sino-britannici.

Le autorità centrali cinesi hanno imposto il provvedimento sulla sicurezza nel giugno 2020. La linea ufficiale è che la normativa è servita a riportare “stabilità e pace” nella città, scossa dalle ripetute manifestazioni del movimento pro-democrazia, partite nell’estate 2019.  Per i critici si tratta di uno strumento per silenziare il campo democratico e limitare nei fatti l’autonomia cittadina.

Nei loro incontri con i rappresentanti di Hong Kong, i membri del Comitato Onu per i diritti umani hanno espresso preoccupazione anche per il giro di vite sulla libertà di stampa. Criticata anche la riduzione della presenza di esponenti democratici nel Parlamento cittadino (Legco), seguita a una riforma elettorale che secondo Pechino doveva favorire l’elezione solo di candidati “patriottici”. Tradotto: allineati al Partito comunista cinese.

Il Comitato Onu ha presentato all’esecutivo di Hong Kong altre raccomandazioni che dovrebbero essere adottate entro il 28 luglio 2025. Tra queste spiccano la necessità di aprire una indagine sull’operato della polizia durante le proteste del 2019 e di presentare un chiaro calendario per arrivare al suffragio universale.

L’esecutivo cittadino di John Lee ha risposto a tono al Comitato Onu, parlando di “critiche ingiuste”. Secondo le autorità locali, nella loro valutazione gli esperti umanitari delle Nazioni Unite non hanno tenuto conto delle circostanze particolari in cui si trova Hong Kong, e del fatto che la legge sulla sicurezza andrebbe vista nel quadro dei “violenti disordini sociali” del 2019.

 

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