Colombo: raccolte 6,9 milioni di firme contro l'aumento dei prezzi dell'elettricità
La campagna ha avuto inizio davanti alla stazione ferroviaria della capitale, ma è già la seconda volta in quattro mesi che viene organizzata una petizione contro il caro bollette. Secondo gli esperti l'incremento è stato proposto per compensare le indennità concesse al Ceylon Elecrtricy Board, la più grande compagnia elettrica dello Sri Lanka dipendente dal ministero dell'Energia.
Colombo (AsiaNews) - Non si è ancora chiusa la stagione delle proteste in Sri Lanka: l’Associazione dei consumatori di energia elettrica (Eca) ha raccolto 6,9 milioni di firme in tutto il Paese contro la decisione del governo di aumentare i costi delle bollette. La campagna ha avuto inizio davanti alla stazione ferroviaria della capitale Colombo ed è sostenuta dall'opposizione, dai sindacati, dal settore immobiliare e industriale, dai dipendenti del settore pubblico e privato e dalla Commissione delle utenze pubbliche in Sri Lanka (Pucsl).
È la seconda volta in quattro mesi che viene organizzata una petizione contro il caro bollette. Secondo la Pucsl l’azione è illegale perché il governo non ha l’autorità per aumentare le bollette. Tuttavia, il ministro dell'Energia, Kanchana Wijesekera, ha ribadito che lo schema tariffario proposto è stato avanzato dal Ceylon Electricity Board (Ceb) ed è stato condiviso dal suo account di Twitter in qualità di messaggio ufficiale.
Sampath Hendawitharana, un impiegato del settore pubblico di Kalutara, padre di due figli in età scolare, ha detto ad AsiaNews che "l'aumento delle tariffe elettriche proposto è simile a una scossa elettrica. Diverse famiglie del mio villaggio hanno lasciato il Paese in cerca non di pascoli più verdi, ma con l'obiettivo di trovare un impiego all'estero. Alcuni potrebbero non tornare mai più in Sri Lanka. Molte famiglie si sono suicidate perché non riuscivano a pagare il mutuo, a comprare il cibo e a pagare le tasse universitarie. Il governo si aspetta che la gente viva al buio?".
Nimal Sendaratne, attivista di una ong, ha spiegato che "la nuova tariffa è un duro colpo per la classe media e per i poveri. Le persone stanno affrontando numerose difficoltà a causa dell'alto costo della vita; impegnano i loro gioielli, consumano un pasto al giorno e molti hanno perso i loro mezzi di sostentamento. I genitori rinunciano ai pasti per pagare le tasse scolastiche, alcuni studenti hanno abbandonato la scuola e coloro che vivono in affitto non riescono a pagarlo, quindi vivono con parenti e amici che devono affrontare difficoltà simili. Se ci sarà un aumento delle bollette, come farà la gente a pagare?".
Diversi parlamentari dell'opposizione presenti alla campagna di raccolta firme hanno ribadito che "questa è l'inefficienza del governo. Abbiamo programmato di andare di casa in casa, a partire dalla prossima settimana, e di lanciare una massiccia campagna di protesta, se il governo procederà con questo aumento. Sarà la seconda più grande protesta del Paese. La gente vive in condizioni miserabili. Noi guideremo la lotta. La gente è silenziosa, non perché abbia una vita comoda, ma perché è stufa di tutti i 225 deputati in Parlamento."
L’avvocato Ramesh Alagiyawanna ha rivelato che "il governo ha deciso di aumentare le tariffe dell'energia elettrica fino al 65% a gennaio grazie all'approvazione del Consiglio dei Ministri per compensare i costi. Negli ultimi tre mesi sono stati pagati oltre 3,5 miliardi di rupie (9 milioni di euro) in qualità di indennità e stipendi per i dipendenti del Ceylon Electricity Board", la più grande compagnia elettrica dello Sri Lanka dipendente dal ministero dell'Energia. "Il governo sta cercando di superare le obiezioni dell'ente regolatore del settore energetico e di procedere con l'aumento delle tariffe".
Fonti dell'Eca hanno aggiunto: "Abbiamo iniziato la nostra petizione pubblica a Matara il primo gennaio, città natale del ministro dell'Energia Kanchana Wijesekera e abbiamo raccolto firme anche a Galle. Abbiamo raccolto oltre 10mila firme il primo giorno. È il Pucsl che ha l’autorità per decidere su queste tariffe".
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