16/08/2024, 10.45
SRI LANKA
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Colombo: il 90% delle importazioni di plastiche finisce in discariche e oceani

di Arundathie Abeysinghe

A lanciare l’allarme lo ZeroPlastic Movement. Lo smaltimento incontrollato devasta gli ambienti marini e terrestri, sconvolgendo gli ecosistemi e mettendo in grave pericolo diverse specie animali. Nel avviata la realizzazione di una centrale termica alimentata da rifiuti solidi a Kerawalapitiya, un impianto simile è in costruzione a Karadiyana. 

 

Colombo (AsiaNews) - Colombo sta affrontando una gravissima crisi ambientale legata a scarti e rifiuti in plastica, una emergenza ben evidenziata dai numeri: il 90% dei prodotti importati nel materiale finisce nelle discariche o, ancora peggio, negli oceani inquinandone le acque. Ogni anno in Sri Lanka vengono introdotte circa 500mila tonnellate di materiale legato alla plastica o ai suoi derivati, mentre meno del 10% di questi rifiuti viene riciclato. A denunciare il problema in tutta la sua gravità, la scorsa settimana, è stata la più grande rete di difesa dell’ambiente del Paese, lo ZeroPlastic Movement. Per gli attivisti lo smaltimento incontrollato sta causando una notevole distruzione degli ambienti marini e terrestri, sconvolgendo gli ecosistemi e mettendo in grave pericolo diverse specie animali.

Ambientalisti ed esperti sottolineano come “circa il 50% della plastica prodotta nel mondo sia monouso, utilizzata per pochi istanti, ma che rimane sul pianeta per almeno diverse centinaia di anni. Nel 2017, lo Sri Lanka - proseguono - si è classificato al quinto posto [nella lista dei Paesi] che rilasciano rifiuti di plastica e politene nell’oceano. La produzione di rifiuti di plastica in Sri Lanka è stimata a 1,59 MMT/anno e la plastica mal gestita è stimata al 5%”. 

Gli ambientalisti Nalinda Wijeweera e Dishni Gamage spiegano ad AsiaNews che “lo Sri Lanka genera 7000MT di rifiuti solidi al giorno e la provincia occidentale rappresenta circa il 60% della produzione di rifiuti”. Si tratta della regione più popolata del Paese e anche quella con la pi elevata produzione di rifiuti. Il Consiglio municipale di Colombo raccoglie circa 700-800 tonnellate di rifiuti solidi al giorno, mentre gli altri distretti sub-urbani della capitale, fra cui Dehiwela-Mt. Lavinia (Dmmc), Kolonnawa (Kuc), Sri Jayawardenapura Kotte (Sjkmc) e Moratuwa (Mmc) raccolgono circa 350-400 tonnellate di rifiuti solidi al giorno”. “I rifiuti di plastica più comuni - proseguono Nalinda e Dishni - sono le mega bottiglie, vasetti di yogurt, fogli per il pranzo, confezioni di latte, scatole per i pasti, sacchetti di polietilene, bustine e involucri”.

Secondo gli alti funzionari dell’Autorità centrale dell’ambiente “ogni anno vengono importate nel Paese 500mila tonnellate metriche di plastica in totale, fra le quali materie prime e articoli in plastica, compresi i giocattoli. Il 70% della plastica importata viene utilizzata localmente. Lo Sri Lanka guadagna due milioni di dollari in valuta estera grazie alle importazioni e alle esportazioni di plastica, mentre le importazioni ammontano a circa 1,6 milioni di tonnellate metriche di materie prime plastiche (forme primarie) e a circa 140mila tonnellate metriche di prodotti finiti”.

Poiché si tratta di un problema importante “l’Autorità per lo sviluppo urbano ha avviato la costruzione di una centrale termica alimentata da rifiuti solidi a Kerawalapitiya (*),  che utilizzerà 630 tonnellate metriche di rifiuti provenienti dai sobborghi di Colombo e Gampaha per far funzionare una centrale da 10 megawatt. Un impianto simile è in costruzione a Karadiyana e riceverà 500 tonnellate di rifiuti solidi urbani al giorno sotto la guida della Western Province Waste Management Authority (Wpwma). La maggior parte dei rifiuti plastici sarà bruciata in questi due impianti in futuro, anche se l’incenerimento non è la soluzione migliore all’inquinamento da plastica. Lo Sri Lanka ha bisogno - concludono i funzionari - di leggi e regolamenti forti per vietare e limitare tutte le plastiche monouso non riciclabili e per impedirne la dispersione nell’ambiente. Anche se la maggior parte dei rifiuti di plastica viene riciclata, il riciclaggio da solo non può risolvere il problema”.

Di recente, il governo ha deciso di vietare alcuni articoli in plastica. Tuttavia, a causa della mancanza di ispezioni, conformità, monitoraggio e applicazione, comprese le lacune nelle procedure, esiste un rischio potenziale di importazione illegale di plastica. I programmi avviati dalle autorità non hanno raggiunto i risultati previsti per diverse ragioni, tra cui la mancanza di impegno da parte del settore pubblico e privato, delle imprese e dell’industria. Intanto, nell’ultimo decennio si sono verificate circa 20 morti di elefanti e di altri animali selvatici a causa della plastica monouso. Un altro problema importante, infine, è l’intasamento delle fognature a causa di sacchetti, bottiglie e imballaggi, che provoca inondazioni urbane e un aumento della dengue, potenzialmente letale, diffusa dalle zanzare che si riproducono nell’acqua stagnante.

* Centrale termoelettrica alimentata da rifiuti solidi di Kerawalapitiya: si tratta della prima centrale termoelettrica Waste-to-Energy dello Sri Lanka, inaugurata ufficialmente a Kerawalapitiya, nella provincia occidentale, il 17 febbraio 2021

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