09/04/2025, 12.28
SRI LANKA
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Colombo: i dazi di Trump affossano il tessile. Effetto-tsunami sull’economia locale

di Arundathie Abeysinghe

Secondo il Joint Apparel Association Forum le tariffe del 44% imposte dalla Casa Bianca rischiano di causare una grave battuta d’arresto. Il tessile costituisce il 64% delle esportazioni dello Sri Lanka per 1,8 miliardi di dollari nel 2023, possibili perdite fino a 300 milioni di dollari. Impatti di vasta portata anche per la gomma e altri comparti.

Colombo (AsiaNews) - La lunga mano dei dazi imposti dal presidente Usa Donald Trump rischiano di affossare anche il settore delle esportazioni nello Sri Lanka, con esperti e operatori che guardano a un futuro (prossimo) dalle tinte fosche. A lanciare l’allarme è il Joint Apparel Association Forum (Jaaf), secondo cui il comparto dell’abbigliamento - la più grande industria di esportazione dell’isola - si stia preparando a subire una grave battuta d’arresto. A causarla l’aumento del 44% dei dazi reciproci sulle importazioni, una mossa che potrebbe erodere la competitività, interrompere significativamente il settore e mettere a rischio migliaia di posti di lavoro. 

Dato che l’abbigliamento rappresenta il 64% delle esportazioni dello Sri Lanka, per un valore di circa 1,8 miliardi di dollari nel 2023, è probabile che il settore subisca l’impatto maggiore con l’aumento dei dazi che entrerà in vigore da oggi, 9 aprile. Inoltre, gli Stati Uniti sono il più grande mercato per il tessile in uscita dall’isola, con oltre il 40% delle esportazioni totali. Al riguardo, il governo di Colombo ha già avviato consultazioni con l’industria e le altre parti interessate per determinare una linea d’azione appropriata, pur rimanendo nei limiti del programma del Fondo monetario internazionale (Fmi).

Secondo Yohan Lawrence, Segretario Generale Jaaf, “questo livello tariffario è estremamente elevato rispetto ai concorrenti regionali. Con l’entrata in vigore quasi immediata delle tariffe, l’impatto sarà rapido e pesante. Possiamo vedere la quota di affari degli Stati Uniti spostarsi verso Paesi con tariffe più basse rispetto allo Sri Lanka. Questo volume di affari - avverte - non può essere sostituito da altri mercati. La situazione è grave e deve essere affrontata con urgenza a livello nazionale, perché a breve migliaia di persone perderanno il lavoro”.

Interpellati da AsiaNews gli economisti Sampath Dassanayaka e Himashi Alwis affermano che “in base ai dati analizzati dagli studiosi utilizzando il modello di equilibrio parziale ‘Smart’ della Banca Mondiale, le esportazioni di abbigliamento dello Sri Lanka verso gli Stati Uniti potrebbero diminuire di circa il 20% (oltre 300 milioni di dollari). L’abbigliamento potrebbe subire un’ulteriore perdita di competitività, dato che la tariffa del 44% sulle sue esportazioni è nettamente superiore a quelle imposte a concorrenti chiave come Bangladesh (37%) e India (26%)”.

“Nel corso degli anni, l’industria dell’abbigliamento dello Sri Lanka è stata una delle principali fonti di guadagno in valuta estera e ha fruttato 5,95 miliardi di dollari nel 2022 e 5 miliardi di dollari nel 2024. Il mercato statunitense contribuisce al 70% di questo flusso di valuta estera, circa 3,5 miliardi di dollari nel 2024. Con l’aumento delle tariffe doganali, gli abiti made in Sri Lanka potrebbero diventare poco competitivi sul mercato Usa e i clienti spostarsi in altri Paesi. Ciò potrebbe comportare - concludono Sampath e Himashi - un grave impatto sui posti di lavoro e un colpo agli investimenti diretti esteri (Ide), di cui vi è un grande bisogno”.

Nel frattempo, la Colombo Rubber Traders Association (Crta) avverte che “i dazi del 44% imposti” dalla Casa Bianca su tutte le importazioni dall’isola dovrebbe avere un impatto di “vasta portata” anche “sui coltivatori di gomma, sulle loro famiglie e sull’economia dello Sri Lanka”. Essendo un settore chiave per le esportazioni, avverte, l’industria della gomma naturale “contribuisce in modo significativo all’occupazione e alle entrate in valuta estera. L’attuale tariffa è del 12,5% e l’aggiunta del 44% porterà la tariffa totale al 56,5%, rendendo le nostre esportazioni di gomma altamente non competitive sul mercato statunitense”.

Nel 2023 e nel 2024, le esportazioni di gomma naturale dello Sri Lanka verso gli Usa sono state valutate in 1,2 milioni di dollari, un contributo notevole al bilancio del Paese. Tuttavia, l’implementazione di questi ulteriori balzelli finiranno per erodere la competitività dei prodotti a gomma dell’isola sul mercato oltreoceano, determinando un continuo calo dei ricavi. Gli economisti Shirantha Malalasekera e Chaminda Senanayaka avvertono che il debito, il cui rimborso in origine era previsto per il 2033, sia attualmente in scadenza nel 2028. Quindi, “questa nuova tariffa è un colpo devastante per il tasso di crescita economica necessario per far fronte a tali obblighi e vi è la possibilità - concludono - di una grave recessione, simile a un devastante tsunami economico”.

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