Colombo: fuga di medici specialisti, chiusi alcuni reparti di pediatria
Nell'ultimo anno almeno 600-700 dottori hanno lasciato il Paese. A causa della crisi economica ci sono 40 richieste di emigrazione al mese. Esperti: questo è solo l'inizio, unito alla carenza di farmaci il settore sanitario nazionale rischia la paralisi.
Colombo (AsiaNews) - Il reparto pediatrico dell'Anuradhapura Teaching Hospital è stato chiuso dopo la partenza per l’estero di quattro pediatri, tra cui il capo dell’unità e tre specialisti impiegati come professori per gli specializzandi, che non potranno più ricevere alcuna formazione. Dopo la chiusura, le autorità ospedaliere della cittadina nel nord del Paese hanno dato istruzioni di indirizzare i piccoli pazienti verso altri reparti, che però non sono pediatrici.
La comunicazione è stata data il 29 marzo dal direttore dell’ospedale universitario di Anuradhapura, il dottor D.M.S. Samaraweera, tramite una lettera. Ha spiegato che il reparto è stato costretto a chiudere dopo che tutti e tre i medici affiliati alla facoltà di medicina dell’università di Rajarata che gestivano il reparto sono andati all'estero.
A causa dell'attuale crisi economica, diversi specialisti dello Sri Lanka stanno emigrando in gran numero, rischiando di paralizzare i servizi sanitari in tutto il territorio nazionale. Secondo alcune fonti, anche un altro gruppo di medici dell'Anuradhapura Teaching Hospital starebbe prendendo in considerazione l’idea di partire a breve.
Il segretario della Government Medical Officers Association (Gmoa), Haritha Aluthge, ha sottolineato che "nell'ultimo anno sono emigrati almeno 600-700 medici, tra cui diversi specialisti. Ogni mese il ministero della Salute riceve almeno 40 richieste di emigrazione da parte di medici". L’Associazione ha fatto notare di aver più volte messo in guardia da una situazione di questo tipo, avvertendo che si sarebbe verificata se le autorità avessero imposto nuove tasse ai professionisti.
Il dottor Harsha Senanayake, medico chirurgo di un importante ospedale governativo, ha detto ad AsiaNews che “la chiusura di un reparto a causa della partenza di medici specialisti di un importante ospedale del Paese potrebbe essere il primo passo verso una crisi. Al momento l'area pediatrica dell'ospedale di Mullaitivu non è in grado di funzionare a causa della presenza di un solo medico specialista, mentre l'unità chirurgica, rimasta senza chirurghi, è stata chiusa”.
La dottoressa Sachini Tennakoon, chirurga ortopedica in un ospedale distrettuale, ha commentato dicendo che “questo è solo l'inizio dei problemi nel settore sanitario e la situazione è destinata a peggiorare, dato che anche altri ospedali dovranno ridimensionarsi per mancanza di medici e altri operatori sanitari".
“Il settore sanitario è afflitto da numerosi problemi come la cronica carenza di farmaci - ha aggiunto - e se si deteriora ulteriormente a causa dell'emigrazione di massa dei medici, la gente comune che paga per mantenere i professionisti resterà in lista d'attesa anche per interventi chirurgici gravi, mentre i politici sono abbastanza ricchi da pagare l'assistenza sanitaria qui o all'estero”.
“Oggi ci sono solo 27 chirurghi cardiotoracici in Sri Lanka”, ha aggiunto il dottor Ranga Nissanka, che lavora all’Ospedale Nazionale dello Sri Lanka. “Ma ci sono solo 18 consulenti in cinque ospedali del Paese. Con questo doppio colpo, specialità come la chirurgia cardiotoracica spariranno dallo Sri Lanka entro la fine di questo decennio, creando un danno irreparabile al settore sanitario. Gli interventi cardiochirurgici salvavita e la salute materna saranno paralizzati”.
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