Colombo: aperti banchi alimentari nei luoghi religiosi
L'iniziativa permetterà di raccogliere il cibo in eccesso ed evitare gli sprechi. Molti bambini hanno smesso di andare a scuola perché non viene più garantito il pranzo. I fondi stanziati dal governo non bastano.
Colombo (AsiaNews) - Per garantire l'accesso al cibo ai cittadini, le autorità hanno istituito banchi alimentari e centri di scambio nei luoghi religiosi. Sotto la direzione del ministero degli Affari religiosi e culturali il programma coprirà 14mila divisioni: i centri raccoglieranno gli alimenti in eccesso e li consegneranno ai banchi alimentari, che a loro volta li distribuiranno alle famiglie più bisognose. In questo modo i cittadini avranno l’opportunità di scambiare le eccedenze ed evitare gli sprechi.
Il governo si affiderà all’assistenza dei monaci buddhisti e dei sacerdoti poiché si ritiene che abbiano una migliore comprensione delle condizioni di vita dei cittadini provati dalla crisi economica. Da mesi lo Sri Lanka - che ha dichiarato la bancarotta ad aprile - sta affrontando una crisi senza precedenti che ha fatto precipitare la sicurezza alimentare delle famiglie.
Durante le discussioni riguardanti l’attuazione del programma è emerso che "la decisione di istituire banchi alimentari con l'assistenza del clero è stata presa per garantire che la distribuzione ai bisognosi sia condotta in modo trasparente, invece che con liste presentate dai politici delle aree interessate", ha spiegato ad AsiaNews un analista senior che ha preso parte alle riunioni.
Nel frattempo un funzionario del Dipartimento dell’istruzione ha detto di aver ricevuto informazioni dai presidi di diverse scuole secondo cui un gran numero di bambini provenienti da famiglie a basso reddito "salta le lezioni" perché i genitori non sono in grado di nutrirli e "molti studenti svenivano durante l'assemblea mattutina".
In base a un recente rapporto governativo "i bambini di una famiglia su sette hanno abbandonato la scuola a causa della mancanza di cibo". Secondo un alto funzionario del ministero dell'Istruzione, "ci sono 4,1 milioni di studenti di cui solo 1,1 milioni riceve il pranzo". Questo nonostante il governo abbia stanziato 60 rupie (17 centesimi di euro) a pasto.
Nei distretti di Monaragala, Anuradhapura e Polonnaruwa i genitori di questi studenti sono lavoratori alla giornata impiegati come muratori, carpentieri, idraulici o operai. Alcuni non sono riusciti a trovare un’occupazione per giorni o settimane e hanno impegnato i gioielli di famiglia per acquistare beni di prima necessità.
"Le 60 rupie che ha stanziato il governo non sono sufficienti. Un uovo costa 50 rupie quindi non è possibile fornire un pasto completo. La maggior parte dei bambini viene nutrita grazie alla buona volontà della comunità", ha raccontato il preside di una scuola rurale.
Il Consiglio dei ministri si è posto l’obiettivo di garantire il pranzo a un milione di bambini per mantenere la frequenza scolastica. Anche diverse organizzazioni internazionali come Save The Children e il Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite collaborano con il ministero dell'Istruzione mentre diversi gruppi stanno gestendo progetti di "cucina comunitaria" rivolti ai bambini delle scuole di Wattegama, Maskeliya e Dickoya.
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