Colombo punta sul turismo, a danno dei pescatori
AsiaNews ha parlato con Mano Rawatte, srilankese che insegna programmazione negli Stati Uniti. “La scelta di puntare sul settore turistico per far ripartire l’economia del Paese è buona – spiega – ma bisogna tener conto che molte altre nazioni asiatiche lavorano nello stesso settore già da molti anni”. Secondo il docente, i vari progetti lanciati dalle autorità devono essere sfruttati per produrre lavoro e impiegare la manodopera in ambiti diversi da quelli tradizionali (come la pesca e l’agricoltura). “Ho i miei dubbi – aggiunge – che con l’espansione del turismo, l’ambiente possa uscirne protetto se non addirittura migliorato. A meno che non siano applicate regole severe per la salvaguardia delle spiagge, della barriera corallina e in materia di rifiuti”. Infine, Rawatte ricorda il problema della corruzione – un fenomeno comune nel settore turistico – e propone l’apertura di un casinò: “È un modo per guadagnare molti soldi, che poi potranno essere reinvestiti per lo sviluppo di scuole rurali. E bisogna renderli accessibili [i casinò] a tutti, non solo ai turisti. I vizi che già ci sono in Sri Lanka – tossicodipendenza, gioco d’azzardo, turismo sessuale – non peggioreranno per questo”.
Di diverso avviso Herman Kumara, attivista sociale e segretario generale del World Forum for Fisher People, che sottolinea invece come siano in misura maggiore gli effetti negativi di questo sviluppo, rispetto a quelli positivi. Il popolo dello Sri Lanka infatti è per lo più composto da pescatori e agricoltori: portare avanti progetti turistici senza tenere conto di queste realtà è “pericoloso”. “Piani come il Seaplane project – spiega Kumara – danneggiano non solo l’ecosistema marino e costiero di certe zone, ma la vita stessa delle comunità. I pescatori di Kalpitiya, Panama, Arugambay, Nilaweli e Negombo basano la loro sussistenza solo sulla pesca. Privarli di ciò a favore del turismo significa privarli delle loro vite”. Il contestato Seaplane project prevede l’introduzione di idrovolanti per promuovere il turismo in zone difficili da raggiungere. Al momento, è stato bloccato.
Riconoscendo comunque l’importanza del turismo nell’ambito di una più ampia crescita economica, secondo Kumara la soluzione si può trovare nella collaborazione tra governo e cittadini. “Ci aspettiamo che le autorità coinvolgano le singole comunità, in maniera tale da avviare uno sviluppo ‘dal basso’, che dia protezione alle persone, ai loro mezzi di sussistenza e alle loro terre”.08/02/2022 12:49