Colombo, vescovi contro il presidente sulla proroga del Procuratore generale
La protesta dei vertici della Conferenza episcopale: "Wickremesinghe sta utilizzando le stragi di Pasqua per lasciare al suo posto un funzionario che in 36 mesi non ha attuato le raccomandazioni della Commissione d'inchiesta. Sostenere che la proroga sia concordata con la Chiesa cattolica è falso, fuorviante e malizioso”.
Colombo (Asia News) - La Conferenza episcopale dello Sri Lanka (CBCSL) smentisce che la Chiesa cattolica abbia avuto alcun ruolo nella decisione del presidente Wickremesinghe di prorogare il mandato del Procuratore generale dello Stato Sanjay Rajaratnam. Era stato lo stesso Wickremesinghe a dichiarare che le motivazioni del prolungamento del mandato del funzionario, ormai prossimo alla pensione, “andavano chieste ai vescovi”.
“Negli ultimi 36 mesi Rajaratnam non è stato in grado di attuare le raccomandazioni contenute nel rapporto finale della Commissione d'inchiesta presidenziale sugli attacchi della domenica di Pasqua – si legge in una nota firmata dal vescovo di Kurunegala Harold Anthony Perera e dal vescovo ausiliare di Colombo J.D. Anthony, presidente e segretario generale della Conferenza episcopale -. Dichiariamo categoricamente che la CBCSL non ha assolutamente nulla a che fare con quest'estensione. L'intenzione riferita del presidente di cercare una proroga sfruttando gli attacchi della Domenica di Pasqua è condannata con fermezza”.
Alcuni articoli di stampa avevano diffuso false voci secondo cui il presidente della CBCSL avrebbe incontrato Wickremesinghe e concordato la nomina di una commissione di tre membri, composta dal segretario del Presidente Saman Ekanayake, da Sagala Rathnayake e dal Procuratore generale Sanjay Rajaratnam, per discutere il rapporto della Commissione d'inchiesta presidenziale sugli attentati della domenica di Pasqua. Gli articoli affermavano che Rajaratnam starebbe svolgendo un ruolo fondamentale in questa commissione per coordinarsi con la CBCSL sui passi futuri riguardanti le indagini sugli attacchi. Ricostruzione che la Conferenza episcopale nega. “Non c'è mai stato alcun dialogo tra il presidente del CBCSL e il Procuratore Generale. Siamo stupiti dall'idea che il presidente stia sfruttando gli attentati della domenica di Pasqua per giustificare questa proroga. L'insinuazione che la CBCSL sia responsabile della proroga del mandato del Procuratore generale è falsa, fuorviante e maliziosa”.