Colombo, universitari cattolici vicini ai bambini malati nelle celebrazioni natalizie
Un gruppo di studenti ha visitato il reparto “Apeksha” (speranza) del Cancer Hospital di Maharagama. “Volevamo condividere la gioia della nascita del nostro Salvatore con un gruppo di veri guerrieri”. Per i malati, “ogni giorno la speranza è di svegliarsi vivi. Per i genitori dei piccoli bambini, ogni giorno la speranza è di vedere vivi i propri figli”.
Colombo (AsiaNews) – Un gruppo di studenti universitari cattolici di Colombo quest’anno ha deciso di celebrare il Natale in maniera differente, condividendo la gioia della nascita di Cristo con i bambini malati di cancro. Ad AsiaNews essi affermano: “Trascorrere del tempo e ascoltare le persone bisognose ha dato al Natale un significato molto più profondo, piuttosto che fare soltanto festa o divertirsi”.
I giovani fanno parte del Catholic Students Movement (Csm) dell’università di Jayawardanapura, un quartiere della capitale. Chrishmali Peter, coordinatrice del gruppo, racconta che il 29 dicembre scorso si sono riuniti nella facoltà di Scienze umanistiche e sociali e hanno deciso di recarsi nel nosocomio più vicino, il Cancer Hospital di Maharagama. “Tutti noi – dice – volevamo trascorrere un giorno di qualità e rendere felici i bisognosi, così come lo è il nostro spirito natalizio durante gli incontri universitari”.
La cattolica riporta che il reparto selezionato è stato quello di “Apeksha” (speranza), che “accoglie diversi bambini malati di tumore. Questo ospedale è molto importante, perché la maggior parte dei pazienti non ha più speranza”. Per quei malati, continua, “ogni giorno la speranza è di svegliarsi vivi. Per i genitori di quei piccoli bambini, ogni giorno la speranza è di vedere vivi i propri figli. Sentivamo il bisogno di dare loro un semplice sorriso e un po’ di felicità”.
I ragazzi hanno fatto una colletta e con i soldi raccolti hanno comprato doni per i pazienti, tra cui asciugamani, tazzine, profumi e frutta. Prima di distribuirli, si sono radunati e hanno cantato canzoni di Natale. “Alcuni – aggiunge la ragazza – ci hanno chiesto di cantare ancora per loro. Noi abbiamo esaudito il loro desiderio con il cuore ricolmo”.
Gli universitari hanno portato gioia e speranza in due corsie dell’ospedale, una per maschi e l’altra per femmine, dopo aver ricevuto i permessi della direzione sanitaria. Chamodh Samarasekara, studente di ingegneria e vice presidente del Csm, afferma: “Volevamo condividere la gioia della nascita del nostro Salvatore con un gruppo di veri guerrieri, che lottano in maniera disperata per la vita contro il cancro”.
Il giovane racconta che “questo evento rimarrà indelebile nella memoria di tutti noi. Abbiamo visto sorrisi autentici e puri delinearsi sui loro volti e grandi acclamazioni per gli inni che cantavamo. Il breve tempo trascorso in loro compagnia, e condividendo i doni, è stato così emozionante e toccante che ci ha spinto al tempo stesso a riflettere su noi stessi. Alla fine della giornata, abbiamo lasciato l’ospedale più contenti di quando eravamo arrivati, con un profondo bagaglio di ricordi”.
I bambini, concludono gli universitari, “hanno toccato il nostro cuore con il loro amore. Auguriamo a tutti loro di guarire presto e ai loro cari di avere la forza di stargli accanto in questi momenti difficili”.
23/09/2020 15:01
20/12/2018 11:52