Colombo, lavoro minorile: morta una 16enne tamil
Cattolica, lavorava come domestica. Deceduta in ospedale per delle ustioni. Il vescovo di Kandy, ha inviato al governo una lettera in cui elenca sette proposte per proteggere i più piccoli.
Colombo (AsiaNews) - Una ragazza tamil di 16 anni che lavorava come domestica per un ex parlamentare musulmano è rimasta ferita ed è poi morta in ospedale per delle ustioni. Ishalini - così si chiamava la giovane - frequentava la parrocchia di Sant’Antonio nella diocesi di Kandy, il cui vescovo si è detto “scioccato” per la vicenda. Il caso ha nuovamente evidenziato il problema del lavoro minorile in Sri Lanka, che resta diffuso soprattutto nelle aree rurali del Paese.
"Sono convinto che una ragazza come Ishalini avrebbe dovuto essere a scuola e non a lavorare senza alcun meccanismo di protezione”, ha raccontato ad AsiaNews mons. Vianney Fernando, vescovo di Kandy. “E - ha continuato il prelato - è una vergogna per noi dello Sri Lanka che i genitori fossero in una situazione economica così tragica che li ha costretti a mandare a lavorare una figlia adolescente”.
Ishalini aveva già lavorato come domestica da altre parti prima di essere assunta per l’ex parlamentare e ministro Rishad Bathiudeen, arrestato in relazione alla morte della ragazza insieme ad altri due indagati.
Ma spesso i procedimenti giudiziari non portano a niente. Il vescovo Fernando ha ricordato il caso di una 17enne stuprata mentre lavorava anch'ella come domestica, spiegando che dopo 20 anni di udienze non si è ancora giunti a una condanna. “È anche vergognoso che la legislazione dello Sri Lanka non sia in grado di proteggere i nostri bambini. Siamo dolorosamente consapevoli che ci siano molti altri minori anche della nostra diocesi costretti a lavorare”, ha commentato mons. Fernando ai media.
Insieme ai vicari e ai decani della regione, il vescovo Fernando ha firmato una lettera rivolta al governo in cui elenca sette proposte per migliorare la condizione di bambini e adolscenti in Sri Lanka, tra cui “desistere dall'utilizzare questo episodio a scopi politici o per screditare qualsiasi comunità etnica o religiosa”, “prendere misure attive per prevenire l'abbandono scolastico”, e “assicurare che la comunità tamil nelle zone interne e rurali abbia accesso a opportunità di lavoro dignitose”.
Secondo Muditha Vidanapathirana, presidente della National Child Protection Authority (Ncpa), negli ultimi 18 mesi sono state riportate 12.165 denunce di abusi su minori, di cui 4mila solo nei primi cinque mesi di quest’anno. Nel 2021 la Ncpa ha inoltre ricevuto 48mila chiamate riguardo casi di violenza su minorenni.
La maggior parte della popolazione tamil risiede nelle aree interne del Paese e migra verso le città come Colombo, la capitale, in cerca di occupazione. Molti lavorano nelle piantagioni di tè e vivono in condizioni di estrema povertà.