Colombo, il Deepavali indù occasione di pace e armonia per il Paese
di Melani Manel Perera
Fedeli di religioni diverse in Sri Lanka hanno celebrato la festa che ricorda la vittoria della luce sulle tenebre. Preghiere speciali per gli sfollati nei campi profughi, perché possano vivere in piena libertà la ricorrenza. Il presidente Rajapaksa sottolinea la “crescente armonia e comprensione reciproca”.
Colombo (AsiaNews) – Il bene che supera il male; la luce che vince le tenebre; la pace nel Paese, dopo anni di guerre fratricide; un pensiero ai profughi Tamil, ancora rinchiusi nei centri per rifugiati. È lo spirito che ha animato, il 17 ottobre scorso, le celebrazioni per il Deepavali – il Festival della luce – tradizionale festa indù che in Sri Lanka ha unito fedeli di religioni diverse.
Il Deepavali segna il progresso dell’umanità nella lotta per una vita migliore, in accordo con i valori più alti dell’induismo; un progresso che, in Sri Lanka, è legato alla “pace e armonia” in tutto il Paese. “In qualche modo la guerra fra Tigri tamil (Ltte) e forze governative è finita – afferma un sacerdote indù di Colombo – ma ciò che serve è una pace duratura. Per raggiungerla i governanti devono pensare e agire all’unisono, per il bene della nazione”.
I fedeli indù hanno partecipato alle celebrazioni nei luoghi di culto sparsi per il Paese e hanno acceso luci colorate nelle abitazioni, rievocando il vero significato della Festa della luce. Menaka Mookandi, giovane indù di Colombo, afferma di aver pregato “per la pace duratura e l’armonia”. Padre Mari Anthony, provinciale dei gesuiti dello Sri Lanka, augurando “un felice Deepavali” ai “fratelli indù” prega perché “le persone di buona volontà” animate da uno spirito di “coraggio e speranza” combattano “contro il male presente nella società”. Devika Arumugam, madre Tamil di 46 anni, auspica che “tutti gli sfollati nei campi profughi” possano celebrare il festival in piena libertà e nelle loro case.
Sul Deepavali è intervenuto anche il presidente singalese Mahinda Rajapaksa,sottolineando che “il Paese celebra la grande festa in uno spirito di unità, contraddistinto da una crescente armonia e comprensione reciproca di tutti, senza distinzioni di etnia, religione e altri differenze che ci hanno diviso a lungo”.
Vedi anche