27/09/2021, 12.47
SRI LANKA
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Colombo, i vescovi: stop al blocco della scuola, il governo ascolti gli insegnanti

di Melani Manel Perera

Da oltre due mesi è in corso uno sciopero dei docenti che chiedono al governo un adeguamento dello stipendio. Nel Paese ancora alle prese con il Covid-19 ferma anche la didattica a distanza. La Conferenza episcopale: "Le forze politiche si adoperino per far tornare i bambini in aula".

Colombo (Asia News) - La Conferenza episcopale dello Sri Lanka (CBCSL) si schiera a favore degli insegnanti e dei presidi che da oltre due mesi scioperano per un adeguamento salariale e per le numerose anomalie e ritardi nel pagamento degli stipendi. I vescovi esortano il governo ad ascoltare i problemi e le voci dei presidi e degli insegnanti che sono stati troppo trascurati negli ultimi vent'anni e sollecitano le forze politiche ad intraprendere azioni immediate per fornire soluzioni congrue alle richieste.

Sono ormai 78 giorni che docenti e dirigenti scolastici srilankesi hanno intrapreso uno sciopero attarverso cui richiedono un aumento del salario. Da molti anni ormai, gli stipendi di questa categoria sono tra i più bassi di tutta l’Asia. Diverse le azioni di protesta già intraprese in questi due mesi dagli oltre 260mila tra presidi e insegnanti che hanno aderito allo sciopero: astensione dalla didattica online, manifestazioni in piazza, rifiuto di consegnare i risultati degli esami di livello ordinario.

Nel suo comunicato, la CBCSL sottolinea come “gli insegnanti non possono stare in strada per avere il loro stipendio” ed esorta le autorità a fare tutto il possibile perché i bambini possano tornare a lezione il più presto possibile.

“Non chiediamo al governo di pagarci subito – ha dichiarato ad AsiaNews un docente cattolico che insegna musica in una scuola di Balangoda nella provincia di Sabaragamuwa -. Sappiamo che, a causa del sistema economico debole, questo governo non può pagarci ora. Siamo pronti a ricevere gli arretrati anche più tardi, ma abbiamo bisogno di una risposta ufficiale immediata e congrua da parte del governo. Non crediamo più ad altre promesse”.

Le polemiche in merito al salario del corpo docente si vanno ad aggiungere a quelle relative all’apprendimento a distanza: per tutto lo scorso anno le scuole sono rimaste chiuse a causa dell’epidemia. Il governo, nella figura del ministro dell’Istruzione Dinesh Gunawardena, è stato sostanzialmente silente per tutto il periodo pandemico, abbandonando a se stessi insegnanti e dirigenti che si sono attivati autonomamente nello svolgimento della didattica a distanza.

La protesta ha coinvolto i docenti di tutta l'isola per tutto il mese di luglio e si è fermata solo ad agosto a causa della diffusione della variante delta del Covid-19 che ha portato all’ennesimo lockdown che prosegue anche in questi giorni. Lo sciopero rimane comunque vivo attraverso le piattaforme digitali: oggi si è tenuto un briefing online dell'Alleanza Sindacale degli Insegnanti e dei Presidi nel corso del quale Joseph Starline, presidente dell’Alleanza, ha dichiarato: “Il governo sta lavorando per sopprimere la nostra lotta. Siamo stati arrestati e mandati in quarantena. Sono stati fatti vari tentativi non per risolvere il problema secondo le nostre richieste, ma per metterci a tacere. L'ultima mossa del governo è quella di convincere la categoria a riprendere le lezioni con la promessa di un adeguamento nel prossimo bilancio, ma non ci facciamo più ingannare. Siamo pronti a protrarre lo sciopero per tutto il tempo necessario”.

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