Colombo, i coltivatori di canna da zucchero: ridateci le nostre terre
L'associazione People's Alliance for Land Rights ha consegnato al nuovo governo un rapporto in cui evidenzia le ingiustizie a cui devono far fronte gli agricoltori: le famiglie hanno perso la proprietà sui terreni, dedicati a questa monocoltura anche quando non sono adatti.
Colombo (Asia News) - “Il governo dovrebbe avviare un processo per indagare sull'ingiustizia storica dell'acquisizione di terre per la coltivazione della canna da zucchero nel distretto di Ampara”. È quanto afferma un documento di ricerca pubblicato dall’associazione People's Alliance for Land Rights (PARL). Una commissione indipendente “dovrebbe esaminare le violazioni dei diritti fondiari e i metodi per restituire queste terre ai proprietari originari. Nei casi in cui queste terre sono state utilizzate da altri agricoltori per lungo tempo, i proprietari originari dovrebbero ricevere un risarcimento o terreni alternativi”, continua il documento intitolato “Problemi che riguardano i coltivatori di canna da zucchero a Hingurana”, nell’est del Paese.
Il rapporto ha indagato le ingiustizie subite dagli agricoltori che coltivano canna da zucchero. Si tratta di famiglie che dal 1965 in poi hanno perso le loro terre a causa dell’acquisizione dei terreni per la sola coltivazione della canna da zucchero. Anche se in alcuni casi sono state trovate delle soluzioni (alla condizione che si continui a coltivare la canna da zucchero) la proprietà delle terre non è stata trasferita. Molti terreni appartenevano a contadini musulmani e le loro terre sono state date ad agricoltori singalesi, generando anche tensioni etniche.
La PARL ha consegnato il rapporto al primo ministro del nuovo governo dello Sri Lanka, Harini Amarasuriya, nella speranza che possa essere trovata una soluzione a un problema che esiste da trent’anni. “I governi precedenti ne hanno parlato anche in Parlamento. Ma è una crisi che non ha trovato risposta e che ancora oggi è dimenticata”, ha spiegato ad AsiaNews Priyankara Costa, coordinatore della Rete Praja Abhilashi, affiliata all'organizzazione PARL. Priyankara Costa ha continuato dicendo che la crisi colpisce direttamente più di 2.500 famiglie che vivono in 10 villaggi in 5 divisioni di Hingurana, nella Provincia Orientale, che coltivano canna da zucchero su più di 5.000 acri.
Il rapporto ha evidenziato che gli agricoltori sono diventati debitori quando la società per la quale sono stati assunti ha chiesto dei prestiti a nome degli agricoltori. Diversi terreni in cui si è imposta la monocultura, inoltre, non sono adatti alla canna da zucchero. “Secondo le analisi del terreno condotte in precedenza, i terreni non adatti alla coltivazione della canna da zucchero dovrebbero essere destinati ad altre colture. Per questo ci aspettiamo che il governo prenda le misure più appropriate e opportune dopo averne discusso con le persone interessate”, ha affermato ancora Priyankara Costa.
A settembre è stato eletto presidente Anura Kumara Dissanayake, di ispirazione marxista, dopo decenni di dinastie politiche al potere e anni di forte crisi economica dovuti al default finanziario annunciato ad aprile 2022. “Esortiamo le nuove autorità e il nuovo governo a fornire la soluzione e a concedere la proprietà della terra attraverso un piano di lavoro sostenibile”, ha aggiunto Costa.
Nel documento del PARL consegnato all’esecutivo, sono elencate una serie di soluzioni, da attuare insieme all'Istituto di ricerca sulla canna da zucchero in Sri Lanka e al ministero dell’Agricoltura: una valutazione dei terreni, un meccanismo di determinazione dei prezzi affinché gli agricoltori possano ottenere un prezzo equo per il loro raccolto, assistenza tecnica. Il Segretario distrettuale, in quanto rappresentante del governo, che possiede il 51% delle azioni della società, dovrebbe lavorare in stretta collaborazione con gli agricoltori e le loro organizzazioni e dovrebbe rappresentare la loro voce nelle piattaforme decisionali, ha evidenziato ancora l’indagine.
19/06/2017 09:00