Colombo, donne disabili a causa della guerra civile: Riconoscete i nostri diritti
Nell’isola circa l’8,7% della popolazione è disabile; il 57% sono donne. Un documento descrive le violenze subite dalle donne durante il conflitto. Finora mancava uno studio di causa-effetto tra lo sviluppo delle disabilità e la guerra civile.
Colombo (AsiaNews) – Riconoscete i nostri diritti e la dignità di donne. È quanto chiedono decine di donne srilankesi rese disabili dalla guerra civile che ha insanguinato l’isola per circa 30 anni. La loro testimonianza è stata raccolta in un rapporto presentato al pubblico il 24 luglio scorso a Colombo. Kamalawathi Narayanagedara, presidente dell’Association of Women with Disabilities (Akasa), rimasta disabile a causa della poliomelite, dichiara ad AsiaNews: “Vogliamo avere un reale riconoscimento da parte della società e dal governo perché siamo esseri umani come tutti gli altri. Mi dispiace molto per le donne rese disabili dalla guerra civile (1983-2009), dovremmo dare loro più attenzione”.
In Sri Lanka i numeri delle persone affette da disabilità motorie e psichiche sono elevatissimi: secondo il censimento del 2012, almeno l’8,7% della popolazione è disabile; di questo, il 57% sono donne. La ricerca effettuata sulla condizione di queste ultime s’intitola “Out of the Shadows: War-affected Women with Disabilities in Sri Lanka” ed è ad opera del Law and Society Trust (Lst) e della Western Sydney University. Ne sono state redatte tre versioni: in lingua inglese, singalese, tamil e braille, per consentirne la lettura anche ai non vedenti.
Il rapporto descrive le violenze subite dalle donne durante il conflitto nelle province e nei villaggi di confine a nord e est del Paese, dove la guerriglia delle Tigri Tamil ha preso di mira soprattutto le donne di fede islamica. A causa di quelle atrocità, in tante sono rimaste disabili con problemi motori, alla vista e d’udito. Lo studio rileva inoltre che la percentuale di donne fra i disabili è più elevata nei distretti di Kandy, Trincomalee e Puttalam, quelli dove i combattimenti tra esercito regolare e ribelli tamil sono stati più serrati.
Lo studio evidenzia inoltre una grave carenza: il fatto che non sia mai stata effettuata una ricerca simile che collega le disabilità alla guerra. Riconoscere quel legame di causa-effetto, affermano gli esperti, contribuirebbe molto al processo di riconciliazione nazionale. Al contrario, si legge nel testo, “la Politica nazionale per la riconciliazione non ha mai considerato la condizione delle donne disabili nello scenario successivo alla guerra e anche l’attenzione da parte del governo è stata inconsistente e inadeguata”. Il rapporto sottolinea inoltre la difficoltà delle donne di ottenere giustizia e di accedere al sistema legale, non solo per la difesa dei propri diritti, ma anche dal punto di vista delle barriere architettoniche che impediscono i movimenti delle sedie a rotelle.
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