Colombo, anche eventi interreligiosi nel mirino dell'antiterrorismo
Nonostante la rinnovata promessa del presidente Wickremesinge sugli attentati della Pasqua 2019, impedito un corteo con le bandiere nere con cui le vittime delle stragi chiedono giustizia. Vietata la presenza di chi protesta contro il governo a una cerimonia pubblica dell'iftar musulmano.
Colombo (AsiaNews) – Anche una manifestazione interreligiosa promossa a Colombo per chiedere giustizia nella ricorrenza dell’anniversario dagli attentati della Pasqua 2019 sono state limitate dalle misure antiterrorismo della polizia dello Sri Lanka. È successo nella chiesa di San Nicola a Bopitiya dove il 9 aprile era stata organizzato un corteo di veicoli verso la Chiesa di San Sebastiano a Katuwapitiya.
A denunciarlo è il parroco di Bopitiya p. Nimal Jayantha, il parroco della parrocchia di Bopitiya. “Che senso ha questa legge in Sri Lanka se non possiamo andare nemmeno in corteo suonando e cantando una canzone che invoca pace per il mondo? La polizia ci ha impedito di suonare inni o esporre manifesti, striscioni o bandiere nere (quelle utilizzate nello Sri Lanka per denunciare la mancanza di giustizia sulle stragi ndr).
Nel suo messaggio in occasione della Pasqua il presidente Ranil Wickremesinghe aveva rinnovato la promessa di creare l'ambiente necessario affinché sia fatta giustizia sull’attacco di Pasqua, portando avanti i procedimenti legali in modo indipendente e imparziale senza alcuna influenza.
Altre misure “antiterrorismo” sono state prese anche in occasione di una celebrazione interreligiosa dell’iftar – la rottura del digiuno nel mese del Ramadan – che era stata organizzata per la stessa sera di Pasqua al Galle Face Green. "Avevamo invitato tutti con la speranza di sederci insieme come un unico Paese e un unico popolo", ha dichiarato ad AsiaNews l’attivista Mohammadi Fuzly. Ma anche in quella occasione la polizia ha tenuti lontani dall’evento i leader delle proteste popolari. “Non mi è stato permesso di partecipare ai rituali della mia comunità musulmana - ha protestato Fuzly -. Che diritto hanno questi agenti di polizia di dirmi di rompere il digiuno in un altro posto?”.
"Se lo Sri Lanka è un Paese democratico, tutti i cittadini che vi abitano dovrebbero avere la libertà di godere dei propri diritti in egual misura, soprattutto della libertà religiosa”, ha aggiunto ad Asia News il predicatore musulmano di Negombo Mohammad Abdul Rahuman. “Condanniamo fermamente l'ostruzione da parte della polizia del corteo organizzato dalla chiesa di Bopitiya la domenica di Pasqua per le vittime della Pasqua, e l'ostruzione da parte della polizia del digiuno religioso musulmano organizzato per lo stesso giorno”.