Colloqui tra Washington e Pechino per il rimpatrio di migranti cinesi
Il segretario alla Sicurezza nazionale, Alejandro Mayorkas, si è detto "fiducioso" per il raggiungimento di un accordo dopo essersi confrontato nei giorni scorsi con la controparte cinese. Negli ultimi anni il numero di cinesi che hanno attraversato il confine tra Messico e Stati Uniti ha raggiunto cifre record. Nel frattempo il segretario al Tesoro, Janet Yellen, ha concluso la sua visita in Cina per regolare la relazioni economiche.
Pechino (AsiaNews) - La Cina e gli Stati Uniti stanno discutendo sulla possibilità di rimpatriare i migranti cinesi entrati illegalmente in territorio americano. La notizia è stata data due giorni fa dal segretario alla Sicurezza nazionale, Alejandro Mayorkas, che a febbraio aveva incontrato a Vienna il ministro della Pubblica sicurezza cinese, Wang Xiaohong. Un eventuale accordo rappresenterebbe una svolta nelle relazioni Washington e Pechino, che, in un contesto di relativo disgelo, stanno cercando di trovare una soluzione a diverse questioni bilaterali. Nei giorni scorsi il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen, si è recata in Cina per la seconda volta in nove mesi nel tentativo di regolare i rapporti economici tra le due potenze mondiali.
Negli ultimi anni, sempre più migranti cinesi hanno attraversato il confine tra Messico e Stati Uniti: solo nel 2023 sono stati arrestati più di 37mila cittadini cinesi, una cifra 50 volte superiore a quella dell’anno precedente. Due settimane fa sono stati trovati su una spiaggia vicino la città di Playa Vicente, nello Stato messicano di Oaxaca, i corpi di otto cinesi, la cui barca si è ribaltata in mare.
Pechino aveva ufficialmente sospeso il rimpatrio dei propri cittadini dagli Stati Uniti nel 2022, dopo la visita a Taiwan della presidente della Camera Nancy Pelosi, ma Washington già in precedenza aveva inserito la Cina in una lista di Paesi ritenuti “non collaborativi” sulla questione dei rimpatri, insieme a Russia, Venezuela e Cuba, per citarne alcuni.
Mayorkas ha dichiarato a NBC News che ora le cose “potrebbero cambiare”: “Abbiamo lavorato con la Repubblica Popolare Cinese affinché accolga concretamente coloro che abbiamo stabilito non essere idonei a rimanere negli Stati Uniti”, ha spiegato il funzionario, che si è detto “fiducioso” riguardo i colloqui.
Liu Pengyu, portavoce dell'ambasciata cinese a Washington, ha rilasciato una dichiarazione a favore della cooperazione tra i due Paesi: “L'immigrazione clandestina è un problema internazionale che richiede la cooperazione dei Paesi interessati per essere risolto insieme”, ha affermato, aggiungendo che il governo cinese accetterà “il rimpatrio dei cittadini cinesi di cui sia stata verificata la provenienza dalla Cina continentale”.
Secondo i dati dello United States Immigration and Customs Enforcement, nell’anno fiscale 2023 sono stati rimpatriati 288 cittadini cinesi, mentre circa 100mila vivono in suolo statunitense dopo aver ricevuto un ordine di espulsione.
Nel frattempo il segretario al Tesoro Yellen ha concluso i colloqui con il primo ministro cinese Li Qiang, durante i quali ha ribadito le preoccupazioni statunitensi riguardo la sovrapproduzione industriale della Cina nel settore tecnologico, in particolare per quanto riguarda i veicoli elettrici, i moduli fotovoltaici e le batterie al litio. D’altra parte, Pechino prevede di aumentare il proprio export per dare una spinta alla propria economia. Nel 2023 la Cina ha esportato oltre 1,2 milioni di veicoli elettrici e prodotto oltre l’80% dei pannelli solari nel mondo, portando a una riduzione dei prezzi. Di recente, durante le due sessioni annuali, il presidente cinese Xi Jinping ha ribadito l’ambizione di sviluppare un settore tecnologico industriale all’avanguardia.
18/03/2020 08:56
19/12/2017 08:38