Cisgiordania: palestinese ucciso, un secondo ferito negli scontri con soldati israeliani
Le Forze di sicurezza avrebbero aperto il fuoco contro un gruppo di giovani che lanciavano bombe Molotov sulle auto in transito. Nel mirino un’autostrada nei pressi di Beit Jala usata dai coloni ebraici della zona. Anche con il governo Bennet prosegue la politica di sviluppo degli insediamenti.
Gerusalemme (AsiaNews) - Un palestinese ucciso e un secondo ferito: è il bilancio dei pesanti scontri, avvenuti nella tarda serata di ieri, con le Forze di sicurezza israeliane in Cisgiordania. Secondo quanto riferisce l’agenzia Wafa, i soldati con la stella di David avrebbero aperto il fuoco contro un gruppo di giovani palestinesi nella cittadina di Beit Jala.
Un’altra agenzia palestinese, Maan, racconta che i militari hanno sparato in risposta al lancio di una bomba Molotov scagliata da un giovane contro un veicolo di un cittadino israeliano. Secondo l’esercito israeliano, le proprie truppe hanno “colpito e ucciso” un palestinese che “stava lanciando bombe incendiarie” verso un’autostrada della Cisgiordania, spesso usata da coloni ebraici dell’area a sud di Gerusalemme. “Un sospetto - conclude il rapporto - è stato colpito ed è morto per le ferite riportate, mentre il secondo è stato arrestato”.
All’agenzia russa Sputnik una fonte dell’esercito israeliano ha spiegato che i giovani “costituivano una minaccia alla vita dei passeggeri sulla strada”. La vittima avrebbe ricevuto le cure mediche sul posto dell’incidente, ma sarebbe deceduta a causa della gravità delle ferite riportate.
Intanto continua la politica di espansione di Israele nei Territori occupati a colio di colonie e insediamenti. Una commissione per lo sviluppo urbano ha approvato ieri piani di avanzamento che prevedono la costruzione di migliaia di abitazioni a Givat Hamatos, un insediamento illegale a Gerusalemme est che minaccia di isolare parte della città dai suoi abitanti palestinesi e dal resto della Cisgiordania. Per l’attivista israeliana Hagit Ofran di Peace Now si tratta di una “mossa burocratica”, perché l’esproprio è “necessario all’avanzamento” dei progetti di occupazione.
L’annuncio dell’espropriazione giunge a un giorno di distanza dall’incontro fra il ministro israeliano degli Esteri Yair Lapid e la vice presidente degli Stati Uniti Kamala Harris a Washington. A dispetto dei ripetuti avvertimenti lanciati dagli alleati israeliani contro la costruzione di insediamenti in Cisgiordania - illegali secondo il diritto internazionale - il governo guidato da Bennet ha continuato a portare avanti le costruzioni avviate dal precedessore Netanyahu. A inizio anno l’Unione europea ha sottolineato che il proseguimento di questi piani, soprattutto le unità abitative aggiuntive nell'insediamento di Givat Hamatos vicino all'insediamento di Har Homa, “taglierebbero” il collegamento fra Gerusalemme est e Betlemme, finendo per “ostacolare i negoziati per una soluzione a due Stati”.
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