Cipro e l'Europa fanno cadere le borse asiatiche
Hong Kong (AsiaNews) - Tutti i mercati asiatici sono in discesa fino a quasi il 3%. Gli analisti sono concordi che i segnali negativi dipendono dal piano di salvataggio di Cipro che dovrebbe essere varato oggi, e che getta timori sulla situazione del debito europeo.
L'Unione europea (Ue) e il Fondo monetario internazionale (Fmi) sono infatti decisi ad aiutare l'isola con prestiti fino a 10 miliardi di euro se le banche cipriote tassano i risparmi dei loro clienti.
Il piano deve essere accettato oggi dal parlamento di Nicosia, ma il presidente dell'isola, Nikos Anastasiades, in un intervento televisivo ieri sera ha già cercato di spiegare alla popolazione che la scelta è fra il piano e l'uscita dall'euro con relativa bancarotta.
La borsa di Tokyo è scesa del 2,5%; quella di Hong Kong del 2,2; quella australiana del 2%.
Questa è la prima volta che le 17 nazioni dell'eurozona obbligano a pescare nei risparmi della popolazione per finanziare i piani di salvataggio. Secondo il piano, i clienti delle banche con meno di 100mila euro di depositi, dovranno pagare il 6,75%; quelli con più di 100mila euro, dovranno pagare il 9,9%.
I ciprioti che hanno preso d'assalto i bancomat, si sono accorti che essi sono pressoché vuoti e le banche sono chiuse oggi per vacanza e domani per ordine del presidente.
Secondo alcuni analisti, "tra poco lo stesso spettacolo verrà messo in scena anche in Italia e nel resto d'Europa, poi sarà la volta degli Usa e dell'Estremo oriente".
La mossa dell'Ue e del Fmi verso Cipro, sembra obbedire a un'analisi del Boston Consulting Group (Bsc) che nel settembre del 2011 stimava a circa 20'000 miliardi di dollari l'eccesso di debito totale (non solo debito pubblico, ma anche quello delle imprese e delle famiglie). La conclusione del Bsc era che in tutto il mondo occidentale occorreva introdurre una tassa patrimoniale una tantum pari al 30 % del totale dei patrimoni. La particolarità di Cipro era ed è il suo ruolo di paradiso fiscale e bancario degli oligarchi russi, con un ammontare dei depositi sproporzionato rispetto alla popolazione residente. Il prelievo forzoso ha perciò potuto essere "contenuto" entro il 10%.
(L'immagine è tratta da www.maxkeiser.com)