14/02/2014, 00.00
HONG KONG - CINA
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Cina: a san Valentino, attivisti si rasano la testa per chiedere la liberazione di Liu Xia

di Eugenia Zhang
Un gruppo composto da 9 attivisti democratici ha manifestato a Hong Kong per protestare contro i domiciliari inflitti alla moglie del Premio Nobel per la pace. A loro si uniscono alcune voci dalla Cina continentale, che su Twitter sposano la protesta e chiedono giustizia e libertà per coloro che lottano per i diritti umani e la democrazia nel Paese.

Hong Kong (AsiaNews) - Un gruppo composto da 9 attivisti per i diritti umani ha preso parte oggi a Hong Kong a una "azione di rasatura" (v. foto) per chiedere al governo cinese di liberare Liu Xia, moglie del Premio Nobel Liu Xiaobo. La donna si trova - senza accuse formali - in stato di pesanti arresti domiciliari: la sua casa è oramai la sua prigione.

I manifestanti hanno approfittato del giorno di S. Valentino, che in Cina è anche la Festa delle lanterne lunari, per rasarsi la testa in pubblico ed esprimere così il loro "sostegno collettivo a Liu Xia e a tutti coloro che hanno sacrificato il proprio benessere e quello delle loro famiglie per la lotta per i diritti umani e la democrazia. Vogliamo che sappiano che non sono dimenticati".

Avvolti da un vento freddo, hanno deciso di rasarsi "in stile Liu Xia" Lee Cheuk-yan, deputato del Territorio e presidente dell'Alleanza a sostegno dei movimenti patriottici e democratici in Cina; Ching Cheong, giornalista politico; Leung Yiu-chung, deputato, e altri cittadini. L'azione si è svolta a mezzogiorno davanti a Time Square, zona famosa per lo shopping nell'ex colonia britannica.

L'edizione cinese della BBC riporta che un ospedale cinese ha rifiutato il ricovero di Liu Xia per un controllo medico subito dopo il Capodanno cinese (v. http://www.bbc.co.uk/zhongwen/simp/china/2014/02/140214_china_liu_xia_health.shtml). Per sostenere la sua battaglia Hu Jia e Ye Du, attivisti della Cina continentale, hanno deciso anche loro di rasarsi e fare eco alla protesta di Hong Kong. Le loro foto sono state pubblicate su Twitter, dove Ye Du ha scritto: "Per la prima volta in vita mia mi raso a zero. Per Liu Xia. Ha problemi di cuore e sta aspettato un controllo medico. Ora ha la febbre".

La protesta di Hong Kong è stata lanciata dal "Liu Xia Concern Group", che comprende l'Alleanza di Lee Cheuk-yan, Amnesty International Hong Kong, Independent Chinese Pen Centre, International Federation of Journalists, China Human Rights Lawyers Concern Group, e la Commissione Giustizia e Pace della diocesi cattolica del Territorio.

I manifestanti hanno chiarito di aver scelto il 14 febbraio come data per la propria "azione di rasatura" perché "in questo giorno le coppie e coloro che si amano in tutto il mondo stanno insieme in maniera felice", mentre Liu Xia e gli altri dissidenti politici e attivisti per i diritti umani sono costretti a vivere separati dal proprio partner. Liu Xia, dicono, "è fra coloro che subiscono il controllo più feroce".

Dall'ottobre del 2010, quando Liu Xiaobo ha vinto il Nobel per la pace, Liu Xia vive sotto stretto controllo, seguita dagli agenti della sicurezza pubblica persino quando va in visita ai suoi genitori e al marito in carcere. Al momento è di fatto tagliata fuori dal contatto con chiunque non sia un suo familiare stretto. In questi giorni di festa non ha potuto fare neanche una passeggiata.

Il Gruppo esprime il "rispetto più profondo per Liu Xia. Il suo coraggio a la sua perseveranza sono la condanna più potente nei confronti delle terribili, violente, barbariche violazioni ai diritti umani compiute dal governo cinese". Inoltre, chiede al governo cinese il rilascio di Liu Xia dai domiciliari e la restaurazione della sua libertà personale e dei suoi diritti di base; la liberazione senza condizioni e immediata di Liu Xiaobo e Liu Hui; il rilascio di tutti coloro che difendono i diritti umani e dei prigionieri politici.

Liu Xiaobo è stato condannato il 25 dicembre del 2009 a 11 anni di carcere per il suo ruolo nella stesura di "Carta '08", un documento che esprime le aspirazioni e la volontà di democrazia, libertà, costituzionalismo ed uguaglianza sociale in Cina.

 

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