Cina e Bangladesh in festa: per la prima volta "entrano" nel Parlamento inglese
Londra (AsiaNews) - Alan Mak è il primo candidato di origine cinese ad essere eletto alla Camera dei Comuni britannica. Del partito conservatore del premier uscente David Cameron, ha ottenuto 23.159 voti (il 51% delle preferenze) e ha conquistato il seggio del collegio di Havant, nel sud-ovest del Paese. Per ora è l’unico politico su 11 candidati di origine cinese ad aver conquistato un seggio nel nuovo Parlamento inglese, le cui elezioni si sono svolte ieri 7 maggio.
Alle elezioni si sono presentati anche 13 candidati di origine bangladeshi e tre di loro sono stati eletti: sono le laburiste Tulip Siddiq, Rushanara Ali e Rupa Huq. Tulip Siddiq, nipote di Sheikh Mujibur Rahman (Primo ministro del Bangladesh nel 1971, dopo l’indipendenza del Paese dal Pakistan) e parente dell’attuale Primo ministro Sheikh Hasina, ha ottenuto 23.977 voti nel collegio elettorale di Hampstead and Kilburn. Lo sfidante conservatore Simon Marcus, invece, si è fermato a 22.839 preferenze.
Le altre due candidate laburiste - Rushanara e la dottoressa Rupa - hanno vinto, rispettivamente, il seggio della circoscrizione di Bethnal Green and Bow (24.317 voti) e quello del distretto londinese Ealing Central and Acton (22.002 voti).
La vittoria del candidato cinese alla House of Commons britannica rappresenta il primo caso nella storia della democrazia inglese. Alcuni analisti sostengono che l’elezione del cinese Alan Mak possa rappresentare un punto di svolta per la politica del Regno Unito, anche se il neo-deputato ha tenuto a sottolineare il suo disinteresse nei confronti dell’appartenenza etnica. In una intervista al Post Magazine prima delle elezioni, Mak ha preferito concentrarsi su “questioni più importanti”. Egli ha respinto come “ingenue” le aspettative di coloro che interpretavano la sua eventuale vittoria come occasione per farsi portavoce nel partito Tory delle richieste della comunità cinese, il terzo gruppo etnico del Paese con 500mila appartenenti. Mak ha dichiarato al giornale: “Non ho alcun interesse per quello che le persone di Hong Kong o della Cina pensano di me, perché io non li rappresento. Io rappresento il popolo di Havant”.
È poi sfaccettata l’appartenenza politica dei 59 candidati di origine indiana, nessuno di loro ancora eletto - ma possono contare sul voto circa 615mila lavoratori immigrati e su 1,5 milioni di cittadini provenienti dall’India.
Stando agli ultimi dati, quella che i sondaggi pre-elettorali davano come la più controversa elezione della storia recente inglese ha visto la riconferma del partito del premier Cameron. Le proiezioni prevedevano un testa-a-testa tra laburisti e conservatori, mentre i Tories si aggiudicano 325 seggi (su 650 totali alla Camera bassa). Non guadagnano la maggioranza assoluta - 326 seggi - ma superano di gran lunga le aspettative, che assegnavano ai conservatori 316 poltrone.
Segue il Labour Party di Ed Miliband con 232 seggi (238 secondo le rilevazioni all'uscita dei seggi, ne avevano 256), che gli analisti considerano il vero “perdente” di queste elezioni a vantaggio degli indipendentisti scozzesi di Nicola Sturgeon (Scottish Nationalist Party), che invece si aggiudicano 56 dei 59 seggi che erano in ballo in Scozia. I liberaldemocratici di Nick Clegg portano alla Camera dei Comuni 12 rappresentanti, 44 in meno rispetto alla precedente legislatura. Soltanto due, invece, i seggi per l'Ukip (UK Independence Party), la forza politica populista e anti-euro di Nigel Farage.
10/05/2021 15:01
24/06/2016 08:26