Cina, la legge sul figlio unico ‘alimenta la corruzione nel Partito’
Pechino (AsiaNews) - Oltre a essere una eclatante violazione dei diritti umani dell'intera popolazione cinese, la famigerata legge sul figlio unico è divenuta una macchina da soldi che alimenta la corruzione del Partito comunista. Le autorità cinesi non hanno voluto dichiarare dove siano finiti i 16,5 miliardi di yuan (circa 2 miliardi di euro) guadagnati nel solo 2012 grazie alle multe comminate nei confronti di chi viola la pianificazione familiare.
Lo ha rivelato il 4 settembre scorso un avvocato della Bijian Law Firm, con sede ad Hangzhou, che ha inoltrato una richiesta ufficiale alle istituzioni della zona per ottenere chiarimenti. Wu Youshui, residente nella provincia orientale del Zhejiang, ha dichiarato di aver chiesto alle autorità locali dove siano finiti i soldi guadagnati con le multe imposte nel corso dell'ultimo anno, che secondo lui sono "un manifesto abuso di potere e corruzione".
La politica di pianificazione familiare è stata lanciata alla fine degli anni '70 con lo scopo di regolare l'espansione demografica cinese. Secondo i dati di diverse Ong, il governo comunista ha ammesso di aver portato a termine negli ultimi anni 196 milioni di sterilizzazioni forzate. A questo dramma si aggiunge oggi quello della corruzione e della deviazione dei fondi.
"Il problema non riguarda solo il Zhejiang - racconta Wu - in tre giorni ho raccolto materiale per altri 31 distretti". La 'multa per il sostegno sociale' dovrebbe entrare nelle casse del governo per compensare l'utilizzo di servizi pubblici da parte del secondo figlio; tuttavia, come spiega Wu Youshui, "per quanto ne so io, i soldi non vengono riutilizzati in questo modo. Gran parte della somma è spesso ridistribuita fra i membri della Commissione per la pianificazione familiare che hanno imposto le multe".
Il 1° settembre scorso, un gruppo di 14 avvocati ha firmato una lettera aperta indirizzata all'Ufficio nazionale per l'Audit chiedendo se le multe per il secondo figlio siano state sottoposte a revisione contabile. L'ufficio ha dichiarato di non poter fornire dettagli precisi "dal momento che non è stato effettuato un conteggio completo".