Cina, il governo "deve migliorare la vita" di 90 milioni di poveri
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - La Cina "ha 90 milioni di poveri, persone che vivono con circa 2.300 yuan all'anno [circa 350 euro], sparse in 832 contee che possiamo definire anche loro povere. Come possiamo dirci una nazione prospera, con questi dati?". Lo ha detto ai margini dell'Assemblea nazionale del Popolo - il "Parlamento" cinese riunito in questi giorni a Pechino - il capo del Gruppo per la riduzione della povertà del Consiglio di Stato, Liu Yongfu. L'alto dirigente, che ha il grado di ministro, ha subito aggiunto che "entro 15 anni non avremo più zone povere, secondo gli standard dell'esecutivo".
Liu ha illustrato i dati relativi alla povertà nel Paese: "Al momento abbiamo 592 contee ufficialmente designate come povere. A queste vanno aggiunte 14 macro-aree, per un totale di 832 contee che non superano gli standard economici minimi. Usando altri termini, abbiamo 128mila villaggi in pessime condizioni".
Secondo il ministro, per definire la povertà di ogni villaggio si usano tre metodi: il tasso di povertà è più del doppio di quello provinciale; la media di reddito del villaggio è inferiore del 60%rispetto alla media provinciale; il villaggio non ha proprietà collettive. In totale, dunque, in Cina "vivono 90 milioni di poveri. Come possiamo definirci un Paese prospero?".
Il ministro ha concluso ammettendo che "è difficile pensare di poter eliminare la povertà entro pochi anni. Soprattutto le aree delle regioni montagnose rappresentano una sfida, perché far cambiare i loro standard in poco tempo è arduo. Tuttavia non possiamo più ammettere una povertà assoluta come questa". Tuttavia, Liu non ha citato l'indagine condotta dalla locale Corte dei Conti, secondo cui i fondi stanziati per la lotta alla povertà nel 2013 - destinati a 19 contee di 6 province - sono stati depredati di 234 milioni di yuan, finiti in tangenti interne.