Cina, adolescente muore nel sonno: lavorava 11 ore al giorno
Wang Pan aveva 14 anni, ma a causa della povertà della sua famiglia aveva dovuto abbandonare la scuola per trovare un impiego in una fabbrica tessile. Le autorità aprono un’inchiesta sulla sua morte, che si conclude con una multa da 10mila yuan (1.367 euro) a carico dell’industria.
Pechino (AsiaNews) – Un ragazzo di 14 anni, costretto a lavorare come operaio in una fabbrica tessile per la povertà della sua famiglia, è morto nel sonno dopo aver lavorato 11 ore al giorno per diverse settimane di seguito. Wang Pan viveva con la madre a Foshan, nella ricca provincia meridionale del Guangdong: la mattina del 10 aprile non si è mai più svegliato. I dottori, giunti sul luogo in ambulanza, non sono riusciti a rianimarlo.
Wang e la madre venivano dalla provincia dell’Hunan. Costretti a spostarsi nel sud del Paese due mesi fa, erano impiegati nella stessa fabbrica. I turni di lavoro erano in media da 11 o 12 ore, con frequenti straordinari per coprire le necessità di produzione. Secondo il racconto della donna, il ragazzo tornava a casa e giocava spesso al computer. La famiglia ha dichiarato che sono stati i turni massacranti a ucciderlo. Secondo lo Yangcheng Evening News, dopo la morte di Wang la fabbrica ha licenziato tutti i lavoratori minorenni.
Le autorità hanno aperto un’inchiesta sull’accaduto e hanno multato l’industria per 10mila yuan (1.367 euro). Gli investigatori hanno dichiarato di “non aver trovato prove” di lavoro straordinario. Alle proteste dell’opinione pubblica, che hanno definito “troppo lieve” la punizione, gli inquirenti hanno risposto di aver agito “secondo il diritto”. Alcune fonti parlano di un accordo fra i dirigenti e la famiglia, per un valore di 150mila yuan (circa 20mila euro).