Cina, Liu Xiaobo: i cristiani di Hong Kong in lutto, chiedono il rilascio della moglie
Card. Zen: “Il tuo sangue non sia stato versato invano”. Organizzate fiaccolate a Hong Kong e fuori dal Paese. Alleanza: la popolazione ha il diritto di piangere Liu, no alle interferenze nel cordoglio.
Hong Kong (AsiaNews) – I manifestanti stavano organizzando un sit-in fuori dall’ufficio rappresentativo di Pechino a Hong Kong, quando è arrivata la notizia della morte del premio Nobel per la pace Liu Xiaobo, nella notte del 13 luglio. Più e più persone si sono riunite sul luogo e hanno organizzato una veglia per Liu, morto di cancro al fegato all’età di 61 anni.
La notizia era stata pubblicata sul sito del dipartimento di giustizia della città di Shenyang (Liaoning).
Liu era stato giudicato colpevole di “crimini di sovversione” da una corte a Pechino ed era stato condannato a 11 anni di prigione. Era stato rilasciato in libertà vigilata per colpa del cancro al fegato. Esperti medici erano arrivati dalla Germania e dagli Stati Uniti e avevano discusso con i dottori cinesi. Le autorità cinesi hanno insistito che egli restasse in Cina per essere sottoposto a trattamenti medici, ma esperti dall’estero e governi avevano esortato il governo cinese a rispettare il suo desiderio di essere curato fuori dal Paese.
Il cardinal Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong, che aveva di recente scritto una lettera di benedizione, ora sta pregando Dio che gli conceda di riposare in pace. “Caro Xiaobo,” scrive il card. Zen. “Nel mio cuore, sei come il profeta Geremia. Sei come un agnello portato al macello. Chiediamo giustizia per te al Signore, ma la tua saggezza ci ha ricordato la missione di un profeta, che include sofferenza e morte. Attraverso te e tua moglie, abbiamo offerto al Signore Nostro Dio la riforma della nostra madrepatria. Il tuo sangue non sia stato versato invano. Possa Dio benedirti e darti pace!”
La Commissione Giustizia e pace della diocesi di Hong Kong e un’associazione d’ispirazione sociale a guida protestante organizzeranno un incontro di preghiera per esprimere le condoglianze per Liu la sera del 14 luglio, davanti all'Ufficio per il rapporto di Hong Kong con il governo centrale del popolo (China Liason Office).
Intanto, l’Alleanza di Hong Kong, in sostegno al movimento democratico e patriottico della Cina, in un comunicato del 13 luglio ha condannato le autorità cinesi per non aver rispettato il desiderio di Liu di essere curato e per aver impedito a Liu di parlare in modo libero, e chiedono l’immediato rilascio di Liu Xia e della sua famiglia.
Sin dal movimento pro-democrazia a Pechino nel 1989, Liu Xiaobo aveva sempre combattuto per la democrazia con mezzi non violenti. Nel 2009, è stato arrestato per il suo contribuito alla stesura della “Carta 08” e condannato a 11 anni di carcere.
L’Alleanza afferma che la popolazione ha il diritto di piangere Liu, e ogni gesto di cordoglio non dovrebbe subire alcuna interferenza. Chiedono inoltre che il governo cinese smetta di tenere la famiglia e gli amici di Liu Xiaobo sotto sorveglianza. La sera del 15 luglio l’Alleanza terrà una marcia con fiaccolata in memoria di Liu Xiaobo. Anche dei gruppi cinesi a Toronto hanno organizzato una veglia con candele per Liu Xiaobo fuori dal consolato cinese oggi, 14 luglio.
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