Cina, 60 mila protestano contro l'inquinamento delle terre
I dimostranti di Huaxi minacciano di non cedere finché il governo non sposterà le industrie chimiche che distruggono le campagne.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) Circa 60 mila persone sono accorse nei pressi del villaggio di Huaxi (Zhejiang) per unirsi alla protesta contro l'alto tasso di inquinamento della zona. I dimostranti dichiarano che non si muoveranno finché il governo non chiuderà o sposterà le 13 industrie chimiche responsabili di aver inquinato le acque e il terreno attorno al villaggio. La polizia locale impedisce alla stampa di accedere nella zona. Testimoni anonimi, raggiunti telefonicamente, hanno dichiarato che "ieri sera i manifestanti erano almeno 50 o 60 mila".
Da 2 anni gli abitanti di Huaxi chiedono al governo di spostare il complesso industriale il cui inquinamento ha reso impossibile coltivare le terre e ha costretto i contadini a cambiare lavoro.
La protesta si è infuocata il 10 aprile, quando circa 3 mila uomini delle forze dell'ordine sono intervenuti per sedare la rivolta animata da un gruppo di donne, per lo più anziane, che da un mese stazionavano per protesta davanti alla scuola media del villaggio, vicino al complesso industriale. La notizia, non confermata, della morte di 2 persone negli scontri con la polizia ha generato il caos. I manifestanti hanno cominciato a ribaltare auto governative e a rompere vetri. La polizia ha risposto con manganelli e bastoni a scarica elettrica.
Molti abitanti del villaggio hanno denunciato che le autorità locali possiedono azioni nelle 13 industrie chimiche. Secondo la stampa locale, controllata dal governo, i politici prestano "grande attenzione" ai problemi ambientali e hanno risarcito i contadini danneggiati in passato dagli scarichi inquinanti delle fabbriche. La stessa stampa spiega che le autorità hanno deciso l'intervento della polizia, domenica scorsa, perché l'"aria fredda e il drastico calo delle temperature minacciava la salute delle anziane dimostranti".
In Cina il problema dell'inquinamento crea squilibri non solo ambientali, ma anche sociali. La rivolta a Huaxi è un segno del diffuso scontento popolare nelle campagne, che negli ultimi anni ha dato vita a numerose rivolte.
Niu Wenyuan, direttore dell'Istituto di politica e management dell'Accademia cinese delle Scienze, ha avvertito che con la crescente urbanizzazione delle zone rurali aumenteranno anche i problemi ambientali.(MA)