Cibo, medicine, vestiti: Caritas Libano e AsiaNews in aiuto alla popolazione colpita
L’esplosione ha danneggiato anche la sede dell’ente caritativo. P. Paul Karam: “Pronti a distribuire i primi aiuti”. Fondamentale anche “il sostegno psicologico” ai familiari delle vittime. In campo 200 operatori, suddivisi in 15 gruppi. Aperte le porte di istituti religiosi e scuole per accogliere quanti sono rimasti senza casa. AsiaNews e Fondazione Pime in aiuto alle vittime.
Beirut (AsiaNews) - “Servono cibo, medicine, vestiti e un tetto per chi ha perso la casa nell’esplosione”. È quanto sottolinea ad AsiaNews p. Paul Karam, presidente di Caritas Libano, raccontando le prime iniziative messe in campo dall’ente cristiano per portare aiuti alla popolazione di Beirut, colpita dalle potenti esplosioni che hanno dilaniato interi settori della città. Lo scoppio e il successivo spostamento d’aria hanno investito (nella foto) anche la sede della Caritas, provocando danni “ad almeno 10 piani del palazzo” che la ospita, ma risparmiando sacerdoti e operatori al suo interno, rimasti incolumi.
“Ho appena concluso una riunione operativa” racconta p. Paul, in cui “abbiamo distribuito gli incarichi. Ci siamo attivati e siamo già pronti a distribuire le prime scorte di cibo e di medicine, assieme ai vestiti”. Oltre alle necessità materiali, in questa fase è fondamentale il sostegno psicologico alle persone colpite e ai familiari delle vittime. “Abbiamo predisposto - prosegue - dei gruppi di sostegno con medici, psicologi ed esperti”. Vi sono persone “che ancora non hanno certezze sulla sorte di amici e parenti”.
Per rispondere all’emergenza, Caritas Libano sta mettendo in campo uno sforzo enorme con almeno “200 fra operatori e volontari, distribuiti in 15 gruppi diversi”. “Abbiamo da poco allestito - prosegue il sacerdote - delle tende da campo nei pressi della zona teatro dell’esplosione, per avviare la distribuzione di cibo e medicine. Ovviamente non si fanno distinzioni e i beni vanno a cristiani e musulmani, noi guardiamo a chi è in una situazione di bisogno, non alla carta di identità, alla religione professata o alla nazione di appartenenza”.
Cibo, vestiti, farmaci e un riparo “sono i primi interventi nell’emergenza” prosegue il presidente di Caritas Libano, ma “stiamo al contempo attivando conventi e scuole dei religiosi, aprendo le porte per fornire ospitalità e accoglienza ai bisognosi, alle famiglie abbandonate che non hanno alcun aiuto. Al riguardo abbiamo individuato un gruppo cui affidare il compito di curare la logistica e di predisporre la distribuzione dei nuclei”. Alcune famiglie, aggiunge, “rifiutano di lasciare la loro casa e preferiscono dormire sui vetri rotti, sui cocci, e altre che non hanno nemmeno più un mattone, tutto è andato distrutto e hanno urgente bisogno di un riparo”.
L’incidente, ricorda p. Paul, arriva in un momento “drammatico” per il Libano, che è già alle prese “con una gravissima crisi economica, acuita dall’emergenza innescata dalla pandemia di nuovo coronavirus”. Per le famiglie, prosegue, “era già una situazione difficile, ora si aggiunge questa tragedia con più di un centinaio di morti e migliaia di feriti”. Ieri, nelle ore successive all’esplosione, “era forte il timore che potesse trattarsi dell’inizio di una nuova guerra” con una possibile “reazione dei libanesi di Hezbollah a un attacco di Israele. Poi abbiamo saputo che si è trattato solo di un incidente”.
A sostegno della popolazione di Beirut e del Libano, in appoggio alla Caritas Libano, AsiaNews ha deciso di lanciare la campagna "In aiuto a Beirut devastata". Coloro che vogliono contribuire possono inviare donazioni a:
- Fondazione PIME - IBAN: IT78C0306909606100000169898 - Codice identificativo istituto (BIC): BCITITMM -
Causale: “AN04 – IN AIUTO A BEIRUT DEVASTATA”
- attraverso il sito di AsiaNews alla voce “DONA ORA”
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