23/08/2022, 12.30
PAKISTAN
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'Ci diffama all'Onu'. Governo di Islamabad contro ong che difende libertà religiosa

di Shafique Khokhar

Secondo quando citato da un quotidiano locale il governo federale avrebbe chiesto alle autorità del Punjab di prendere provvedimenti contro il Centro per la giustizia sociale, "reo" di aver denunciato gli abusi della legge sulla blasfemia e le conversioni forzate. A gennaio il Consiglio dei diritti umani dovrà pronunciarsi sulla situazione nel Paese. La solidarietà della società civile pachistana: "Il governo risponda alle questioni sollevate anziché negarle".

Lahore (AsiaNews) - È allarme nella società civile di Lahore per una notizia diffusa dal quotidiano pachistano Daily Jang News secondo cui il ministero federale degli Interni avrebbe chiesto al governo del Punjab di prendere provvedimenti contro il Centro per la giustizia sociale, osservatorio guidato da Peter Jacob, attivista e giurista cristiano. A far scattare l’intervento sarebbe un rapporto inviato dal Centro al Consiglio dei diritti umani dell’Onu sulle violazioni della libertà religiosa riguardo a temi come le leggi antiblasfemia e le conversioni forzate. Il governo di Islamabad lo avrebbe catalogato come una raccolta di “notizie false”.

Nella sua 42.a sessione il Consiglio dei diritti umani si appresta a compiere la sua quarta verifica sulla situazione in Pakistan, nell’ambito delle revisioni periodiche previste per ogni Paese firmatario. Già altre volte il Centro per la giustizia sociale aveva sottoposto all’organismo dell’Onu propria documentazione in materia, secondo le procedure previste per le realtà della società civile.

In una nota comune diffusa ieri 37 diverse associazioni di Lahore riunite nel Comitato d'azione congiunto per i diritti dei popoli hanno preso le difese del Centro per la giustizia sociale, smentendo l’accusa di diffondere di notizie false. “Il contenuto del rapporto citato - scrivono - riflette una situazione verificabile sul campo per quanto riguarda la libertà religiosa. Sono questioni ampiamente discusse nei tribunali, negli organi parlamentari e sui media del Paese”.

“Il governo - continua la nota - dovrebbe prendere in considerazione in modo costruttivo queste raccomandazioni per contribuire a risolvere questioni di lunga data, che sono una vera e propria fonte di imbarazzo per il Paese. La quarta revisione del Pakistan al Consiglio dei diritti umani è prevista per il gennaio 2023 e il governo ha tempo fino all'ottobre 2022 per presentare il suo rapporto. Può rispondere alle questioni sollevate o anche agire per risolverle; ma se le violenze in nome della religione continueranno, il governo sarà chiamato a risponderne in tutte le sedi competenti”.

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