Chittagong: operai tessili in rivolta per i salari. Tre morti e decine di feriti
Dhaka (AsiaNews/ Agenzie) – E’ di tre morti e decine di feriti il bilancio delle rivolte degli operai tessili esplose ieri a Dhaka e a Chittagong per il mancato aumento dei salari minimi.
Gli scontri più violenti sono avvenuti a Chittagong, dove oltre 20mila operai hanno attaccato fabbriche, laboratori tessili e caserme di polizia, costringendo la ditta Coreana Youngone a chiudere 17 stabilimenti. Le forze dell’ordine hanno risposto sparando proiettili veri e gas lacrimogeni. Negli scontri tre persone sono rimaste uccise, tra cui un autista di risciò colpito alla testa da un mattone. “Hanno incendiato decine di veicoli – afferma Sheikh Abul Hasan, ufficiale della polizia locale – e attaccato agenti e caserme con mattoni e pietre”. Hasan sottolinea che la situazione era ormai fuori controllo e la polizia è stata costretta a utilizzare proiettili veri.
A Dhaka oltre 4mila operai, soprattutto donne, sono scese in strada incendiando auto e gridando slogan contro i datori di lavoro accusati di non attuare l’aumento dei salari minimi imposto dal governo.
In questi anni il basso costo della manodopera ha spinto imprenditori e aziende del settore tessile a spostare le proprie produzioni in Bangladesh. A tutt’oggi nel Paese vi sono circa 4mila fabbriche di abbigliamento da tutto il mondo, che esportano più di 10 miliardi di dollari di prodotti l'anno, soprattutto verso Europa e Stati Uniti. Le difficili condizioni di lavoro lamentate dagli operai attraverso continue rivolte e manifestazioni hanno spinto il governo a varare nel 2006 un primo aumento dei salari minimi a 17 euro mensili. La seconda riforma, votata nel 2010, è in vigore da novembre e aumenta il salario minimo a 32 euro.
21/12/2016 15:45