23/05/2008, 00.00
CINA
Invia ad un amico

Chiese di Cina e dell’Asia in aiuto ai terremotati del Sichuan

di Zheng Siqing
La diocesi di Guizhou, una delle più povere di tutta la Cina, ha inviato alle vittime del sisma circa 10mila euro, una cifra enorme rispetto alle loro possibilità. Da Xian partono decine di volontari, pronti a prestare servizio sanitari nei campi d’emergenza. Manila e Seoul inviano aiuti e pregano per le vittime ed i sopravvissuti.
Pechino (AsiaNews) – Mentre aumenta il numero delle vittime del disastroso terremoto che ha colpito il 12 maggio scorso la provincia del Sichuan, le Chiese dell’Asia e quelle della Cina mandano i loro aiuti alle popolazioni colpite. Fino ad ora, la diocesi più generosa è quella di Guizhou che, nonostante l’estrema povertà ed i disastri causati dalla neve dell’ultimo inverno, è riuscita a raccogliere 100mila yuan da inviare nelle zone colpite dal sisma.
 
Secondo gli ultimi dati ufficiali, le vittime del terremoto sono almeno 51mila, con 30mila dispersi. I feriti sono incalcolabili, mentre inizia a preoccupare la possibilità che si diffondano epidemie nelle migliaia di campi all’aperto che ospitano gli sfollati. Al momento, le squadre del ministero della Sanità stanno sterilizzando i campi che ospitano i rifugiati, ma la scarsità di acqua pulita rende difficile garantire un’adeguata copertura sanitaria.
 
Ieri il primo ministro cinese Wen Jiabao ha visitato per la seconda volta la zona dell’epicentro, ed ha spronato i soccorritori a “fare il possibile per salvare vite umane e recuperare i corpi delle vittime”. Nel corso di un incontro con i sopravvissuti, ha detto: “Nell’immediato, dobbiamo cercare di salvare ancora delle vite umane. La questione del soccorso e quella della ricostruzione sono invece le sfide più dure che ci attendono nel prossimo futuro”.
 
In quest’ottica, il governo ha ordinato la costruzione di 1 milione di case “temporanee”, che dovranno ospitare i 5 milioni di senzatetto provocati dal sisma. Il ministero degli Esteri conferma la ricezione di tende e medicinali da donatori stranieri, ma sottolinea la necessità di nuovi aiuti. Le Chiese di Cina e dell’Asia hanno lanciato una raccolta fondi per cercare di rispondere a queste esigenze ed aiutare gli abitanti del Sichuan.
 
La diocesi più povera è la più generosa
 
La diocesi di Guizhou, una delle più povere di tutta la Cina, si trova in una delle zone meno sviluppate del Paese. La zona è stata devastata dalle nevicate dello scorso inverno, ed i suoi abitanti hanno perso case e posti di lavoro. Tuttavia, sono riusciti in brevissimo tempo a raccogliere 100mila yuan (circa 10mila euro) da donare ai terremotati.
 
Il vescovo mons. Xiao Zejiang (consacrato lo scorso anno con l’approvazione del Papa)  ha dimostrato l’impegno di un buon pastore. Durante la tragedia della neve, è sempre stato in prima linea, visitando le zone colpite e chiedendo l’aiuto ed il sostegno della comunità internazionale e della Chiesa universale. Per i fedeli di Guizhou, 10mila euro rappresentano una cifra enorme: eppure, dopo aver sofferto e nonostante i gravi problemi che lo affliggono, hanno dimostrato quanto sia importante unirsi nell’amore del Signore, facendo arrivare il proprio sostegno al cuore di chi soffre.
 
L’impegno di Xian
 
Il Centro per il servizio sociale della diocesi di Xian guiderà un gruppo composto da 60 persone (sacerdote, suore e laici) nella zona colpita dal terremoto. Sia il vescovo, mons. Dang, che le superiore dei due maggiori ordini religiosi femminili della diocesi si sono attivati per fare il possibile.
 
Lo scopo è quello di reclutare nuovi volontari da guidare nel Sichuan per prestare soccorso ai sopravvissuti. Il loro principale impegno sarà quello infermieristico, negli ospedali da campo allestiti nella zona dal governo. Allo stesso tempo, la diocesi si sta occupando di circa mille persone fuggite dalle zone di Baoji e di Hanzhong, squassate dal terremoto e dalle scosse di assestamento. Questi si sono accampati nel sagrato della cattedrale di Xian, dove sono stati assistiti dai sacerdoti e dalle suore locali.
 
Gli aiuti della Corea
 
La Chiesa coreana ha lanciato una raccolta fondi urgente per inviare aiuti al Sichuan. La Caritas coreana, guidata da mons. Lazzaro You Heung-sik, ha stanziato circa 27mila euro da inviare come fondo d’emergenza ed ha chiesto alle strutture Caritas di 15 diocesi di raccogliere beni di prima necessità da inviare ai sopravvissuti. In ogni diocesi, inoltre, si prega per le vittime: nei vari bollettini settimanali, i sacerdoti invitano i fedeli a riunirsi per pregare e donare il più possibile per i terremotati.
 
La solidarietà delle Filippine
 
La Caritas di Manila ha raccolto circa 40mila euro da inviare in Cina. allo stesso tempo, l’arcivescovo della capitale card. Rosales ha chiesto a tutte le parrocchie di organizzare mercatini e raccolte fondi per il primo giugno. I proventi saranno inviati alle province più colpite dal sisma. Inoltre, la solidarietà con la Cina sarà l’intenzione speciale che verrà pregata in tutte le chiese delle Filippine durante dal solennità del Corpus Domini, domenica 25 maggio.
TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Kashmir, "bisogna aiutare senza fermarsi mai"
09/11/2005
Arcivescovo di Lahore: "Aiutateci, mancano fondi ed arriva l'inverno"
19/10/2005
In Kashmir "oltre 50 mila orfani e nuovi disabili" a causa del terremoto
02/11/2005
Cebu: oltre 200 le vittime del tifone Rai
20/12/2021 12:22
L'Associazione per le minoranze pakistane "pronta ad adottare 500 orfani sopravvissuti al terremoto"
11/11/2005


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”