Chiesa sotterranea sulla Nona Assemblea: I cattolici cinesi usati come pedine e strumenti delle tattiche politiche
L’Assemblea terminata ieri aveva come scopo di “dividere la Chiesa in Cina”. Per un sacerdote anziano, “la posizione di papa Francesco è ambigua e vaga”. Far entrare i vescovi sotterranei nella conferenza episcopale cinese, garantendo la loro maggioranza. Gli “ottimisti” verso il governo cinese sono “ingenui” o “ambiziosi”.
Pechino (AsiaNews) – “In tutte le Assemblee, fino a quest’ultima, la Nona, abbiamo visto che i partecipanti cattolici sono stati usati come pedine e come strumenti dal Fronte unito per le sue tattiche politiche”: è il giudizio di Simon, un leader cattolico laico della Chiesa sotterranea a proposito della Nona Assemblea dei rappresentanti cattolici cinesi terminata ieri. Simon afferma ad AsiaNews che queste Assemblee “hanno come scopo quello di dividere la Chiesa cattolica in Cina”. Ad ogni modo, aggiunge, “la fede dei cattolici nella gerarchia della Madre Chiesa non sarà scossa e le divisioni nella Chiesa in Cina non indeboliranno la lealtà dei fedeli in Cina. Queste divisioni non hanno raggiunto alcun risultato positivo per le autorità cinesi. L’insegnamento della Chiesa cattolica è chiaro e preciso”.
Quella di Simon è una delle reazioni, tutte negative, giunte ad AsiaNews da parte di membri delle comunità non ufficiali a proposito dell’Assemblea a cui avrebbero partecipato – secondo le cifre ufficiali – 59 vescovi ufficiali, fra quelli approvati dalla Santa Sede e quelli illeciti. L’Assemblea, secondo l’insegnamento di Benedetto XVI, ribadito da papa Francesco, è “incompatibile con la dottrina cattolica”.
Nella precedente edizione, nel dicembre 2010, il Vaticano aveva domandato ai vescovi di “evitare di porre gesti… che contraddicono la comunione con il Papa”. Questa volta, forse per le speranze di dialogo fra Cina e Vaticano, la Santa Sede, pur ribadendo la sua “nota” posizione riguardo ad essa, non ha dato alcuna indicazione ai vescovi se partecipare o no.
Un anziano sacerdote ha detto di “essere contrariato dal fatto che la Santa Sede abbia permesso ai cattolici cinesi di partecipare alla Nona Assemblea”. Per lui “la posizione di papa Francesco è ambigua e vaga”, a differenza del suo predecessore Benedetto XVI. Papa Bergoglio, ha aggiunto, “ha dato concessioni senza limiti” e questo “ferisce la comunità sotterranea”.
P. Thomas, della Cina del sud, ammette che “al momento non è chiaro cosa potrebbe succedere alla comunità sotterranea”.
Da quando sono ripresi in modo più regolare i cosiddetti “dialoghi fra Cina e il Vaticano”, la Chiesa sotterranea si sente esclusa e “dimenticata” perchè molti gesti posti dalla Santa Sede sembrano avallare l’appartenenza all’Associazione patriottica e penalizzano le comunità sotterranee. Secondo p. John, il 2017 sarà un anno “inusuale perchè porterà dei cambiamenti in seguito alla Nona Assemblea”. Egli sottolinea che “la Santa Sede dovrebbe approvare più vescovi nella Chiesa sotterranea” e permettere “la guida della Chiesa a coloro che lo fanno con coraggio e nella verità”. Egli dice che la futura conferenza episcopale cinese dovrebbe includere i vescovi sotterranei e che “i vescovi sotterranei dovrebbero essere la maggioranza”.
Un altro sacerdote, che serve la Chiesa ufficiale, afferma che “coloro che sono ottimisti verso il governo cinese sono o troppo ingenui, o hanno ambizioni di potere in testa”.
29/12/2016 13:08
28/12/2016 16:53