Chiesa dell’Orissa: Dopo i pogrom eliminare paura e diffidenza tra le persone
Bhubaneswar (AsiaNews) – In occasione della Giornata internazionale della pace, la Chiesa dell’Orissa rinnova il suo impegno nel promuovere il dialogo interreligioso e l’armonia fra la popolazione di diverse religione. Mons. Rapahel Cheenath, arcivescovo di Cuttack dice ad AsiaNews, che a due anni dai pogrom anticristiani costati 93 morti, fedeli e Chiesa stanno portando avanti i loro sforzi per la costruzione della pace, della parrocchie e delle istituzioni e per coinvolgere persone di altre confessioni religiose.
“Si stanno compiendo tutti i suoi sforzi – racconta il prelato - per eliminare la paura e la diffidenza tra le persone”. “La Chiesa – aggiunge - sta formando dei leader che siano in grado di dialogare con persone di fede diversa e sta facendo in modo che anche le altre comunità scelgano come guida persone di cuore e mentalità aperta”.
Per la Giornata internazionale della pace, la parrocchie di Kandhamal hanno organizzato attività comuni con i membri delle varie fedi, come seminari, momenti di sport e giochi all’aperto.
P. Bijaya Kumar, supervisore per la Chiesa del processo di pace a Kadhamal, afferma :"Stiamo cercando di collaborare con tutti quei settori della società che desiderano lavorare per la pace, che è al momento è il nostro principale obiettivo”. Il sacerdote sottolinea che il processo di riconciliazione tra la popolazione deve essere sostenuto da tutti.
Tra dicembre 2007 e agosto 2008 nel distretto di Kandhamal, gli estremisti indù hanno ucciso 93 persone, bruciato e depredato oltre 6500 case, distrutto oltre 350 chiese e 45 scuole. A causa dei pogrom, oltre 50mila persone sono fuggite nella foresta; molti di loro vivono in capi profughi. Altri, ritornati ai loro villaggi, sono stati costretti a riconvertirsi all’induismo. A tutt’oggi, gran parte degli autori dei crimini sono in libertà e al processo presso il tribunale di Kandhamal i testimoni sono stati messi a tacere, con minacce e intimidazioni.