25/07/2019, 15.50
INDIA
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Chiesa del Mizoram: una ‘aggressione politica’ le aperture del Bjp

Il partito nazionalista indù ha creato una “cellula missionaria” per “dire ai cristiani che siamo loro amici”. Lo Stato è a maggioranza cristiana ed è l’unico del nord-est indiano a non essere governato dal Bharatiya Janata Party. In tutto il Paese chiese distrutte e missionari attaccati.

New Delhi (AsiaNews) – Le aperture del partito nazionalista indù al governo Bjp (Bharatiya Janata Party) nei confronti dei cristiani del Mizoram sono “solo un gioco politico aggressivo per mettere piede nello Stato a maggioranza cristiana”. Lo afferma ad AsiaNews p. Felix Anthony, portavoce della Chiesa cattolica nel nord-est dell’India. Egli bolla come puro tentativo di ripulire la propria immagine l’iniziativa lanciata ieri nello Stato indiano, cioè la creazione di una “cellula missionaria”.

L’iniziativa ha avuto risalto su tutti i giornali indiani. JV Hluna, presidente statale del partito, ha lodato la creazione della cellula sostenendo: “Siamo accusati essere un partito anti-cristiano dalla maggior parte delle persone, comprese le Chiese del Mizoram. La cellula missionaria è stata creata per costruire rapporti con le Chiese, dire loro che siamo amici dei cristiani e amici delle organizzazioni cristiane”.

Il nazionalista ha poi aggiunto: “Vogliamo dire alla gente che siamo un partito laico che crede nella Costituzione dell’India”. Infine ha chiesto al governo centrale “di finanziare i pellegrinaggi a Gerusalemme e Betlemme per almeno 20 persone l’anno” e assicurato che la cellula “aiuterà i missionari cristiani del Mizoram che si trovano in difficoltà”.

Secondo il censimento sulle religioni del 2011, il Mizoram è a maggioranza cristiana. Più dell’87% della popolazione professa il cristianesimo, l’8,5% il buddismo e solo il 2,7% l’induismo (religione di maggioranza nel Paese). Alle elezioni statali di dicembre 2018, il partito locale che ha vinto (Mizo National Front) si è insediato con una preghiera durante la cerimonia di giuramento.

In generale in India il partito nazionalista indù del premier Narendra Modi fa campagna con dure accuse nei confronti dei cristiani: afferma che i missionari dovrebbero tornare ai propri Paesi e non ammette la presenza autoctona del cristianesimo; accusa i pastori di convertire tribali poveri e ignoranti con la promessa di denaro; sfonda le porte di scuole cattoliche pestando anziane suore o le incendia.

Secondo p. Anthony, “i segnali sono evidenti a tutti. Il Bjp ha patito una pesante sconfitta alla tornata amministrativa [dove ha vinto un solo seggio]. L’arruolamento di un candidato indipendente cristiano Lalhriatrenga Chhangte [il 12 luglio, ndr] va nella stessa direzione: è una chiara strategia per combattere l’etichetta anti-cristiana attaccata al Bjp”. “Questa mossa – afferma in conclusione il portavoce – sebbene il partito abbia detto che vuole aiutare i cristiani, compresi i missionari in pericolo, suona come un campanello d’allarme per il popolo del Mizoram, l’unico Stato della regione a non essere governato dal Bjp”. (A.C.F.)

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