Chiesa alla diaspora srilankese: evitare sprechi e condividere Natale con chi soffre in patria
L'appello lanciato da p. Basil Rohan, direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie, agli srilankesi nel Paese e all'estero. Con l'inizio dell'Avvento il sacerdote ha chiesto di rivolgere il cuore ai poveri e alle difficoltà economiche che sta ancora affrontando lo Sri Lanka.
Colombo (AsiaNews) - Con l’inizio dell’Avvento, la Chiesa cattolica dello Sri Lanka ha invitato tutti i fedeli a convertire il denaro riservato alle decorazioni superflue “in un Natale di condivisione” con le famiglie più povere. Un invito esteso in maniera particolare alle comunità che vivono all'estero e che oggi più che mai sono chiamati a essere solidali con chi soffre nel proprio Paese d'origine.
“Di solito nel periodo di Avvento molte persone distorcono il vero significato del Natale dandogli un valore commerciale, addobbando le case con decorazioni inutili e comprando oggetti costosi”, ha detto il 27 novembre durante la celebrazione eucaristica p. Basil Rohan, direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie dello Sri Lanka. “Anche le nostre chiese a volte seguono la stessa strada e usano più elettricità del necessario per decorare gli edifici senza pensarci troppo”.
Durante l’accensione della prima candela dell’Avvento, il sacerdote ha chiesto che l’intera comunità cristiana eviti questo tipo di comportamenti. "Tutti noi srilankesi stiamo attraversando un periodo molto difficile. Tutti sanno quanto sia difficile per le persone arrivare a fine giornata. Chi può dovrebbe rivolgere la mente e il cuore verso coloro che sono in difficoltà economica".
Negli ultimi mesi, dopo le proteste contro il carovita che hanno portato alla cacciata dell’ex presidente del Paese Gotabaya Rajapaksa, l’inflazione è schizzata alle stelle e lo Sri Lanka non ha ancora superato la crisi economica.
P. Rohan ha voluto lanciare il messaggio anche ai cittadini srilankesi all’estero, richiamando la loro attenzione sulla situazione attuale della nazione insulare. “Non prepariamoci a spendere denaro per celebrare il Natale ma concentriamoci sulle difficoltà del momento e prepariamoci, a partire da oggi, a condividere il pranzo di Natale con un’altra persona o un’altra famiglia. Facciamo in modo - ha concluso - che i poveri possano godere dello stesso amore, la stessa gioia e la stessa pace che sperimentiamo noi a Natale sostenendoli con un pasto o con delle razioni di cibo”.
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