15/07/2021, 12.41
INDIA
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Chhattisgarh: polizia invitata a vigilare sui missionari cristiani

di Nirmala Carvalho

Una circolare del capo della polizia del distretto di Sukma incarica tutte le stazioni locali di mantenere una stretta sorveglianza sulle attività dei missionari. Ex portavoce della Conferenza episcopale indiana: “La circolare sa di parzialità di un ufficiale di polizia obbligato dalla Costituzione a proteggere la libertà dei singoli cittadini e a garantire la loro sicurezza”.

Mumbai (AsiaNews) – In una circolare che potrebbe accendere polemiche Sunil Sharma, capo della polizia del distretto di Sukma, ha incaricato i suoi subordinati e gli ufficiali responsabili di tutte le stazioni locali di mantenere una stretta sorveglianza sulle attività dei missionari cristiani e sui tribali convertiti. “I missionari cristiani e i cristiani tribali – afferma il documento - si avventurano abitualmente nelle aree interne del distretto e persuadono i tribali non cristiani a convertirsi offrendo loro lusinghe. Per questo non può essere escluso che la situazione sfoci in contrasti tra i tribali locali e quelli convertiti (al cristianesimo)".

La circolare inoltre invita a "mantenere una vigilanza coerente sulle attività dei missionari cristiani e dei tribali convertiti residenti nel distretto e segnalare se qualcuno dei loro atti viene percepito come sospetto".

Il capo della polizia ha ammesso di aver inviato la lettera agli agenti di polizia distrettuale, sostenendo che "la circolare è di natura preventiva piuttosto che repressiva. Tenendo conto che in alcuni distretti vicini sono stati segnalati conflitti a causa di conversioni religiose, volevo che una situazione del genere non si verificasse a Sukma e che prevalesse l'armonia sociale. È stato chiesto alla polizia di raccogliere informazioni attraverso la sua rete sulle attività di conversione religiosa con lusinghe", ha detto Sharma e ha aggiunto che tutti hanno il diritto di seguire la propria fede.

Il reverendo Babu Joseph SVD, ex portavoce della Conferenza episcopale indiana (Cbci), ha dichiarato ad AsiaNews: “La circolare emessa dal capo della polizia del distretto di Sukma nel Chhattisgarh che ordina ai suoi subordinati di vigilare sui missionari cristiani sa di parzialità e arbitrarietà di un ufficiale di polizia che è obbligato dalla Costituzione a proteggere la libertà dei singoli cittadini e a garantire la loro sicurezza”.

“Dalla sua circolare risulta che la causa principale delle tensioni sociali nel distretto sotto la sua giurisdizione è la presunta attività di conversione religiosa dei missionari cristiani. Tuttavia, il fatto chiaro della questione è che nessuna tensione sociale è unilaterale, è sempre bilaterale o addirittura multilaterale. Stando così le cose, la mossa del capo della polizia di indicare i missionari cristiani e non menzionare i sobillatori appartenenti alla maggioranza non è altro che fare il gioco dei poteri esistenti. Ci si aspetta che un vero agente di polizia usi le regole per garantire giustizia a tutti, specialmente a coloro che sono vittime”.

“Sfortunatamente è diventato routine per alcune organizzazioni e alcuni nell'amministrazione prendere di mira i missionari cristiani con il pretesto della conversione religiosa come se non facessero nient'altro per la società. E mi sono sempre chiesto perché alcune organizzazioni di destra hanno riscoperto l’amore per i tribali le cui vite sono migliorate grazie all'intervento dei missionari cristiani. I tribali sono stati lì per tutto questo tempo e nessun missionario cristiano proibisce a nessuno di aiutare i tribali a migliorare il loro destino. Ma quando un missionario cristiano aiuta i tribali viene sempre etichettato come atto di conversione per corruzione?”.

“È questa ipocrisia che dobbiamo sfidare. I fratelli e le sorelle tribali sono cittadini onorevoli di questo Paese proprio come chiunque altro e hanno tutto il diritto di determinare il corso della loro vita, comprese le credenze religiose".

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