Chhattisgarh, ritirata la legge che usurpa le terre dei tribali
La revoca avvenuta per le proteste dei gruppi indigeni. Chiesa ‘dalla parte dei poveri’. Circa il 28% della popolazione è tribale. Nello Stato si produce il 15% dell’acciaio di tutta l’India.
Raipur (AsiaNews) – Lo Stato del Chhattisgarh è stato costretto a ritirare la legge che usurpava le terre dei tribali per le forti contestazioni dei gruppi indigeni. Lo scorso 11 gennaio il governo guidato dai nazionalisti indù del Bharatiya Janata Party ha revocato il Land Revenue Code (Amendment) Bill 2017, approvato quasi un mese prima. Ad AsiaNews mons. Victor Henry Thakur, arcivescovo di Raipur e presidente del Consiglio dei vescovi cattolici del Chhattisgarh, afferma: “La Chiesa è dalla parte della popolazione. Lotta insieme ai tribali e ai poveri per difenderne i diritti”.
Secondo mons. Thakur, il governo locale “non ha un atteggiamento positivo nei confronti delle minoranze, dei tribali e degli oppressi. Sulla legge ci sono state ampie proteste da parte della popolazione”. Poi tiene a ribadire “che non si tratta di questioni religiose. L’opposizione alla legge è guidata da un movimento di popolo, che vuole la revoca della normativa”.
I gruppi indigeni locali definiscono la direttiva come la “legge nera” che si impadronisce delle loro terre. La versione approvata dall’Assemblea statale a dicembre comprende un emendamento che consente al governo di acquistare i terreni direttamente dai tribali, senza prima avere il consenso del consiglio del villaggio. Secondo le autorità, questo procedimento consentirebbe di velocizzare i progetti di sviluppo avviati dallo Stato. Al contrario, i tribali lamentano che essa è solo lo stratagemma per requisire i terreni, facendo leva sulle difficoltà economiche dei proprietari.
L’arcivescovo di Raipur riferisce che nello Stato indiano “vivono circa 24 milioni di abitanti e i tribali rappresentano circa il 27-28% della popolazione totale. In alcuni distretti toccano persino il 33%. I cristiani invece sono una piccola minoranza, meno del 2%”.
Nella regione si produce il 15% dell’acciaio di tutto il Paese, ma la metà della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Lo Stato è considerato il maggiore complesso industriale per le aziende del settore minerario, del metallo e del carbone, ma la proprietà delle industrie appartiene a investitori stranieri che di rado impiegano manovalanza tribale.
Per mons. Thakur, “la Chiesa è molto preoccupata, perché protegge i diritti dei tribali. Siamo felici che il governo abbia ritirato la normativa”. “La nostra paura – avverte in conclusione – è che una volta rieletti, i parlamentari propongano di nuovo la legge. Il pericolo rimane”.