Chhattisgarh, liberi due cristiani pentecostali arrestati per ‘conversioni forzate’
Le autorità giudiziarie hanno rilasciato ieri il pastore Thomas George e sua moglie. La polizia li aveva arrestati il 13 luglio con l’accusa di praticare conversioni forzate. Il 15 luglio i radicali indù hanno attaccato una chiesa durante una funzione, picchiando i fedeli. “Agitare lo spauracchio della conversione è solo una scusa per mobilitare i gruppi Hinduvta”.
Mumbai (AsiaNews) – Sono stati rilasciati ieri (18 luglio) su cauzione i cristiani arrestati con false accuse di conversione. A dare la notizia ad AsiaNews è Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic). Il presidente spiega: “Il 13 luglio il pastore Thomas George e sua moglie, Binu Thomas George, sono stati accusati con motivazioni false di compiere conversioni forzate e sono stati arrestati a Rajnandgaon, nello Stato di Chhattisgarh".
Due giorni dopo, il 15 luglio, nello Stato di Chhattisgarh una chiesa è stata attaccata durante un servizio di culto a Rajendra Nagar, vicino a Raipur. Gli assalitori hanno picchiato uomini, donne e bambini che assistevano alla funzione. In seguito, una folla inferocita di radicali indù ha aggredito i cristiani alla stazione di polizia. ”Gli incidenti di Chhattisgarh sono molto preoccupanti. Due attacchi in due giorni sono un sintomo del problema comune che riguarda lo Stato e il vicino Jharkhand” spiega il presidente del Gcic.
“C’è uno schema negli attacchi, e non è un buon segno” dice ancora Sajan K George. I cristiani vulnerabili vengono intimiditi, maltrattati e perseguitati. La chiesa pentecostale ha servito per decenni i tribali in questa zona tribale, senza chiedere nulla in cambio. Essa fornisce un'istruzione di qualità, assistenza sanitaria e mezzi di sussistenza ai popoli tribali. Ma tutto questo viene visto come tattica missionaria per la conversione. È, dicono gli esperti, una propaganda di odio infondata e fabbricata da coloro che hanno interessi nella zona. Agitare lo spauracchio della conversione è solo una scusa per mobilitarei gruppi Hinduvta.
Nello Stato è presente il Chhattisgarh Freedom of Religion (Amendment) Act 2006, che prevede una pena detentiva di tre anni e una multa di 20mila rupie per coloro che si dedicano a convertire le persone tramite la frode o la forza. A tutti gli effetti è una legge anti-conversione che impedisce le conversioni dall’induismo alle altre religioni, ma non il contrario.
La legge prevede anche che “il ritorno alla religione originaria dell'antenato o alla sua religione originale da parte di una persona non deve essere interpretata come conversione”. Tuttavia Sajan K George spiega che “i tribali non sono indù, sono animisti, quindi la riconversione è solo uno stratagemma per scatenare l'intolleranza e seminare semi di divisione anche tra i tribali stessi”.
04/09/2019 11:22